Il tiramisù di Alba Campeol

tiramisu della signora Alba Campeol, de le Beccherie di Treviso

Forse, a molti questo nome non dirà nulla. Ma la signora Campeol è (o forse era, visto che di anni ormai ne son passati diversi) insieme a suo marito Aldo, la titolare del ristorante Le Beccherie di Treviso cui è attribuita la paternità del nome di questo dolce, che fu chiamato così quando il cuoco pasticcere Roberto Linguanotto lo allestì per la prima volta negli anni Sessanta come una zuppa inglese.


Giuseppe Maffioli ricorda la circostanza in un articolo pubblicato sulla rivista “Vin Veneto” del 1981: “E’ nato recentemente, poco più di due lustri orsono un dessert nella citta’ di Treviso, il ‘Tirame su” che fu proposto per la prima volta nel ristorante ‘Beccherie’…” . Ancor oggi il ristorante lo confeziona nella stessa maniera con savoiardi bagnati nel caffè ristretto, legati tra loro con mascarpone montato con tuorli di uova sbattute (sicuramente non a crudo, ma utilizzando una pâte à bombe dato che la preparazione di dolci con creme a base di uova crude pone un problema non marginale per quello che riguarda la carica batterica).

Da allora il “Tirame su'” ha raggiunto rinomanza internazionale e più volte Alba ed Aldo Campeol si sono rammaricati di non averne brevettato il nome e la ricetta per evitare il fiorire di diverse storie sulla sua origine e il diffondersi di ricette che non hanno nulla da spartire con il loro dolce. Come ad esempio l’utilizzo degli albumi che con la ricetta originale non c’entra nulla eppure è divenuta pratica diffusa.

In omaggio quindi alla signora Alba, in questa giornata mondiale del Tiramisù, la sua ricetta. Che io, come si vede dalla foto, realizzo però in un piano solo, anziché due, versione che preferisco decisamente.

 TIRAME SU’ DE LE “BECCHERIE”

3 dl di caffe’ liquido amaro,
300 g di mascarpone,
150 g di zucchero,
4 tuorli d’uovo,
30 savoiardi,
20 g di cacao amaro

Montare i tuorli d’uovo con lo zucchero in una terrina, e quando saranno diventati spumosi amalgamarli con il mascarpone, mescolando con un
cucchiaio di legno dolcemente in modo da ottenere una crema liscia e morbida. Bagnare nel caffe’ dieci savoiardi e disporli avvicinati su di
un piatto rettangolare. Distendervi un terzo della crema al mascarpone, poi coprire con altri dieci savoiardi bagnati nel caffe’. Un ulteriore
strato di crema poi i rimanenti savoiardi sempre inzuppati nel caffe’ e infine la crema rimasta come copertura. Cospargervi sopra il cacao amaro
in modo uniforme. Porre il dolce nel frigorifero per almeno due ore prima di servirlo.

Qui, un bel video. Sulla storia di questo dolce raccontata dalla signora Campeol.

 

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