Caciocavallo all’argentera, o all’argentiera

Il nome Caciocavallo all’argentiera ha un’origine legata a un aneddoto popolare di Palermo, in Sicilia.
Si narra che in Via dell’Argenteria, una strada vicina al celebre mercato della Vucciria dove un tempo lavoravano molti orafi e argentieri, un argentiere fosse caduto in disgrazia economica. Per nascondere la sua povertà ai vicini curiosi e mantenere una certa facciata, chiese a sua moglie di preparare un piatto che, pur essendo a base di ingredienti semplici ed economici, sprigionasse un profumo invitante e delizioso, tale da far credere che stessero mangiando carne, che all’epoca era un lusso.
La soluzione fu quella di cuocere fette di caciocavallo in padella con olio, aglio, aceto e origano. L’aroma forte e speziato che si diffondeva era sufficiente a ingannare i vicini, facendoli pensare a un piatto ben più costoso.
Da qui deriva il nome “all’argentiera”, che significa “alla maniera dell’argentiere” o “come lo cucinava l’argentiere”, in riferimento a questa storia di astuzia e frugalità. Questo piatto povero è diventato così un classico della cucina palermitana.
Le cose importanti da sapere, prima di iniziare
La ricetta del Caciocavallo all’argentiera
Gli ingredienti
100 g di caciocavallo fresco a testa (il più adatto, un ragusano fresco)
aglio
olio
origano
aceto
pepe nero
Taglia il formaggio a fettine di 1 cm. di spessore e mettilo in una padella di ferro dove in precedenza avevi fatto andare lentamente e senza farlo imbiondire 2 spicchi d’aglio interi.
Sistema il caciocavallo e fallo andare sempre a fiamma bassa per un paio di minuti. Gira le fettine spolverizza con l’origano e aggiungi un paio di cucchiai d’aceto di vino bianco e pepe nero di mulinello.
Fai evaporare l’aceto rigirando le fettine di formaggio di tanto in tanto facendo attenzione a non farlo friggere
Quando il formaggio inizia a filare è il momento di servire su piatto caldissimo.




