Crema di limoncello

    

Tradizionalmente, il limone usato per la preparazione della crema di limoncello è il limone di Sorrento: un tipo di limone famoso nel mondo sia per le sue caratteristiche di aroma e sapore, sia per le sue dimensioni. Oppure lo Sfusaato amalfitano.

Sono limoni “almeno” il doppio di un limone comune: questo fa sì che per questa preparazione, qualora si abbia la fortuna di avere di questi limoni tra le mani, ne bastino sei. Nel caso, invece, in cui i limoni siano di quelli comuni, conviene utilizzarne almeno il doppio. Ovviamente, infine, i limoni devono essere NON TRATTATI.

Certo le ricette che si trovano in giro di limoni ne indicano in quantità minore: ma se volete una crema di  limoncello davvero pieno di sapore non conviene risparmiare sulla quantità di queste.

Altra cosa: in rete esistono, lo so, indicazioni su come prepararlo più in fretta. Anche in poche ore, con una macerazione a 50 gradi. Io però sono pigra e onestamente preferisco aspettare qualche giorno senza stare a complicarmi la vita: tanto, praticamente, la macerazione in alcool si fa da sola.
Per questa preparazione sono necessari un barattolo di vetro a chiusura ermetica e un pela patate (o uno zester) . Unica precauzione, utilizzare solo la parte gialla (il flavedo)


La ricetta della crema di limoncello

Gli ingredienti

Buccia di sei limoni di media dimensione
1 litro  di latte
200 gr di panna fresca
1 litro di alcool
400 o 500 grammi di zucchero (dipende dai gusti)

La preparazione

Sbucciare i limoni facendo attenzione a non usare la parte bianca e mettere le bucce a macerare nell’alcool per qualche giorno Passato questo tempo, fare scaldare il latte e sciogliervi lo zucchero, mescolando con cura fino a completo scioglimento). Fare raffreddare bene e unire l’alcool filtrato dalle bucce, imbottigliare e lasciare riposare ancora qualche giorno prima di consumarlo.

La macerazione

Non è necessario macerare a lungo: son sufficienti pochi giorni 3-4 giorni per ottenere un buon risultato. Io lo lascio al sole: so che molti consigliano di fare questa operazione al buio ma io ho sempre fatto in questo modo. Magari non cambia nulla ma a me sembra che in questo modo, aumentando cioè la temperatura dell’infusione in alcool, il sapore di limone venga più intenso.

L’aggiunta del latte

Passato questo tempo, fare scaldare il latte e sciogliervi lo zucchero, mescolando con cura fino a completo scioglimento). Fare raffreddare bene, mescolatevi la panna e unire l’alcool filtrato dalle bucce, imbottigliare e lasciare riposare ancora qualche giorno prima di consumarlo.

Nota sulla gradazione alcoolica

Con questa ricetta otterremo una gradazione alcoolica intorno ai 36 gradi. Se vi sembra troppo forte, potete aumentare un po’ la quantità del latte utilizzato (per i  mei gusti, al massimo del 10 per cento).

Come servire la crema di limoncello

La crema di limoncello va servita molto fredda: io la tengo in congelatore visto che, grazie alla quantità di alcool, non congela.

Cosa fare del succo dei limoni avanzati?

Io li spremo e  congelo il succo nei sacchetti che si usano per formare i  cubetti di ghiaccio. In questo modo ho a disposizione succo di limone per le mie preparazioni. E non solo no spreco i limoni avanzati nella preparazione della crema di limoncello, ma neppure quelli  che capita di buttare quando servono piccole quantità di succo (per esempio, per pulire i carciofi)

Oppure, se vi va, fateci la marmellata con questa ricetta, perfetta per utilizzare i limoni senza scorza.

Come usare i limoni usati per il limoncello



Se hai bisogno di aiuto con questa ricetta, oppure semplicemente hai voglia di pararne con altri in un ambiente piacevole e privo di polemiche, ti aspettiamo nel gruppo FB Gennarino 2.0

Ci trovi qui, su Facebook!