MARMELLATE
C'È chi fa distinzione fra marmellata e confettura
(che spesso viene anche detta composta, conserva, eccetera), chiamando
marmellata quella preparata con lo zucchero e frutta già cotta
e passata al setaccio e confettura quella preparata con lo zucchero e
frutta fresca. A mio avviso non esiste una netta distinzione, perché
sono entrambi prodotti di frutta e zucchero che differiscono soltanto
in parte nella loro preparazione e un poco nel loro gusto; ho chiamato
conserva soltanto la marmellata che viene sterilizzata per garantirle
una più lunga conservazione e per evitare i soliti conservanti.
Se si pensa di consumare in breve tempo la marmellata, si eviti la sterilizzazione.
La cottura
Le casseruole adatte per far cuocere la marmellata sono
indicate a pagina prima. Non si
può dire con esattezza quanto tempo deve cuocere la marmellata,
perché questo dipende dalla qualità della frutta, e cioè
la stessa qualità di frutta può essere più o meno
acquosa e più o meno matura; ma dipende soprattutto dalla quantità
della frutta: ci vorranno infatti pochi minuti per cuocere una piccola
quantità di frutta, occorreranno diverse ore se la frutta peserà
diversi chili. La cottura della marmellata passa attraverso due fasi distinte:
l'evaporazione e la cottura propriamente detta. Nella prima fase l'ebollizione
non ha altro scopo che quello di far evaporare l'acqua di vegetazione
che la frutta contiene, e si può quindi tenere il fuoco alto; nella
seconda fase si compie l'amalgama della frutta con lo zucchero e sarà
prudente ridurre un poco la forza del fuoco. Si deve schiumare durante
la prima fase e si deve mescolare più spesso verso la fine.
La giusta consistenza
Se si prepara da tempo la marmellata ci si sa regolare
da sole quando è pronta; per le meno esperte diremo che la giusta
consistenza si avrà quando, versandone un cucchiaio in un piatto
inclinato, correrà lentamente e a fatica. Potrete anche versarne
un cucchiaino in una tazza contenente acqua: la marmellata dovrà
andare a fondo senza sciogliersi; comunque basta immergere il cucchiaio
nella marmellata e sollevarlo rapidamente in senso orizzontale sopra la
pentola: la marmellata sarà pronta quando scivola giù in
una sola goccia.
Dosi
Per ogni ricetta è indicata la dose di zucchero
necessaria per una determinata quantità di frutta; tenendo queste
proporzioni si potrà fare tanta marmellata quanta se ne vorrà.
Ma la dose di zucchero potrà variare a seconda dei gusti, cioè
se si desidera una marmellata più o meno dolce; si deve però
ricordare clic se è poco zuccherata non dura a lungo perché
lo zucchero è un ottimo conservante; in tal caso si deve ricorrere
alla sterilizzazione o ai conservanti (di solito si aggiunge 1 gr di acido
salicilico per ogni kg di marmellata già pronta). La dose di zucchero
può variare anche a seconda della dolcezza naturale della frutta:
se questa è un poco acida o non perfettamente matura si dovrà
aggiungere più zucchero.
Riempitura dei vasi
I vasi da usare sono indicati più in alto.
Come si procede lo si vede più in alto. Posso aggiungere che la
marmellata dovrà essere ancora ben calda quando la si invasa e
che si dovranno riempire i vasi, anch'essi ben caldi, fino all'orlo perché
raffreddando la marmellata diminuisce di volume. Il giorno dopo, quando
tutto sarà freddo, se è necessario si aggiunga o si tolga
un poco di marmellata in modo che il vaso non sia né troppo pieno
né troppo vuoto. Si chiudono i vasi con la chiusura ermetica o
come indicato più in alto.
Conservazione
Si è già detto dove riporre i vasi per
conservarne a lungo il contenuto ma se, nonostante queste e tutte le altre
precauzioni, si dovesse vedere un leggero Strato di muffa alla superficie,
lo si tolga subito e si faccia cuocere ancora la marmellata per dieci
o quindici minuti. Se fosse molto fermentata, sarà meglio gettarla
perché potrebbe essere nociva.
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