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mutuo che speri
CUSCUSU O CUSCUS
Specialità di derivazione araba del trapanese
Nella foto, una mafaradda degli inizi del
novecento, fotografata da Giampiero
Per il "cuscusu": 800 gr di semola di grano duro
granulata.
Per la ghiotta
(raguttino di pesce): 400 gr di anguilla a tocchetti; 300 gr di cernia;
300
gr di pauro o dentice oppure merluzzo; 200 gr di scorfano; 150 gr di
cipolla
bionda; 1 trito di aglio e prezzemolo; alloro (1 bella foglia); 100 gr
di
pomodori maturi; 1 pizzico di zafferano; 50 gr di mandorle fresche,
sgusciate, pelate e tritate; olio d'oliva, sale, pepe.
Deriva direttamente dalla dominazione araba in Sicilia, oppure sono
stati i
pendolari del trapanese, in epoca più recente,
cioè i lavoratori o i
pescatori siciliani nella vicinissima Tunisia, ad insegnarlo?
Si può
rispondere tranquillamente: tutt'e due. Ma una cosa è certa:
il cuscus del
trapanese (Trapani, Erice, Marsala), a base di pesce e che ignora
completamente il montone, è cosa diversa da quello algerino,
tunisino o
marocchino, pur partendo entrambi dalla stessa ricetta base della
semola
incocciata in minutissima pallina della mafaradda, un grande piatto di
terraglia popolare a pareti svasate.
Cus Cus parola araba che significa:
tritato in pezzi piccoli.
Ed in effetti la semola versata a poco a poco
nella mafaradda, sotto l'azione rotatoria delle dita bagnate nell'acqua
salata, si rapprende in minutissime palline grandi quanto una capocchia
di
spillo. Quando tutta la semola granulata è stata girata
nella mafarrada si
lascia asciugare il cuscus sopra una bianca tovaglia.
Intanto
si prepara la
ghiotta di pesce da taglio: pauru rosato, della famiglia del dentice o
il
merluzzo, scorfano; con preponderanza di anguilla di mare. In mancanza
si
può usare con lo stesso risultato il gronco o la murena.
Per questa ghiotta
si soffrigga con olio in un largo tegame la cipolla affettata, il trito
d'aglio, prezzemolo e alloro, poi si aggiunga il pomodoro nettato e
fatto a
pezzetti. A questo punto sistemare il pesce su tutto il fondo del
tegame e
coprire con circa due litri d'acqua: salare, pepare, stemperare il
pizzico
di zafferano e far cuocere a fuoco dolce. Quando tutto il pesce
sarà ben
cotto, ed il sughetto allora sarà denso, filtrarne meno
della metà che
allungato con acqua tiepida, verrà messo nella pignata del
cuscus; l'altro
brodetto, per il momento rimane in luogo caldo nel tegame col pesce.
Ora si
rende necessaria la cuscusera, cioè la speciale doppia
pentola: la pignata,
che sta sotto a contatto col fuoco, dove abbiamo messo la
metà del brodetto
allungato con acqua tiepida, per formare il vapore acqueo sapido del
profumo
della ghiotta, e l'altra che sta sopra, bucherellata a mo' di
scolapasta,
foderata dentro una salvietta, affinché non scappino dai
buchi i granellini
di cuscusu.
Ecco ora la semola incocciata è stata riposta in questa
parte
superiore della cuscusera ed abbiamo provveduto ad irrorarla con un
filino
d'olio d'oliva: con la paletta di legno gireremo lievemente
affinché tutte
le palline sentano l'olio.
Ed è venuto il momento, prima di mandare in
ebollizione, di saldare i due pezzi di questa specialissima pentola: un
cudduruni, cioè una cintura di pasta di pane fresca,
farà al caso nostro.
Questa è la maniera tradizionale di saldare le due pentole,
ma per la
verità, a non far sfuggire il vapore è
sufficiente un'asciugamano di lino
bagnato e fortemente annodato tra i due pezzi. Quella di sopra,
però, deve
avere un coperchio a tenuta.
Il brodetto sottostante non deve bagnare i
buchi della pentola che sta sopra giacché, ripetiamo
è il vapore che dovrà
cuocere le miriadi di palline racchiuse nella sottilissima salvietta.
Ed ora
fuoco! Ci vorrà circa un'ora e mezza di cottura
affinché il cuscus sia
pronto.
Trascorso questo tempo si versi il cuscus in una grande zuppiera,
oppure nella mafaradda ripulita. Del brodetto tenuto in caldo filtrarne
ancora la metà, stavolta con l'aggiunta delle mandorle
tritate, bianchissime
giacché prima sbollentate nell'acqua calda, per togliere la
pellicina
(proprio come se doveste preparare il latte di mandorla). Ecco, questo
è il
tocco magico del cuscusu affinché se ne servano i commensali.
Un ultimo
avvertimento: 'snobbate', per questa volta, il pesce, che del resto ha
già
dato il meglio di se nella ghiotta.
Il cuscusu, dal gusto vellutato ed
indimenticabile, va assaporato così, col solo brodetto di
pesce.
--
Kar
Preparare in casa il cous cous: le foto passo a passo
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