
"Il mio
mojito alla Boteguita il mio daiquiri al Floridita": parola di
Hamingway...
En la batidora 1/2 cucharada de azucar, jugo de medio
limon, gotas de
marrasquino, 4 cl de ron blanco y una buena quantidad de hielo
frappe'. Batir bien y servir en copa de champagne.
... e se l'ha detto lui a noi, umilmente, non resta che eseguire. Ci
si arriva per l'Obispo, una strada del centro piena tra le piu'
habanere. Di questa citta' ha proprio tutto, nel bene e nel male.
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C'e' Avana la bella, quella
orgogliosa dell'antica imponenza colorata
dei suoi edifici, delle macchine enormi e vecchie che non se ne
vedono piu' se non nei film di una volta, delle facce nere e rugose di
vecchi che fumano il sigaro seduti su un gradino, dei ragazzini che
giocano a futboll in mezzo alla strada.
E c'e' quella che bella lo e' di meno, decisamente. Fatta dello
snervante assillo di parole ripetute in fretta alle nostre orecchie,
centinaia di volte: "Tassi', senor...?", "Un paladar senor...?!",
"Cigarros...?!".
Di volti duri come quelli delle donne ferme in piedi
a guardarci passare. Non c'e' gioia nel loro sguardo, ne' l'ombra di
un sorriso sul loro volto, sono bellissime eppure pronte a vendersi ad
uomini a volte rivoltanti solo per una manciata di dollari.
Le
sorprendo spesso a guardarmi con cattiveria ed e' sin troppo facile
leggere nei loro occhi: io sono la fortunata, la mia vita, per loro,
equivarrebbe al piu' grande sogno realizzato.
A volte il loro sguardo
mi mette in imbarazzo. Abbasso il mio, quasi vergognandomi di essere
li'. Non mi sento come parecchi dei miei compatrioti cui, mio
malgrado, mi ritrovo accanto, non sono parte di un mercato, di loro
non voglio comprare niente.
Quello che vorrei e' solo guardarle negli
occhi e riceverne un po' della loro storia. Ma non posso farlo, non mi
e' consentito: per loro sono una turista come gli altri.
Solo una
manciata di dollari su cui, magari, riuscire a mettere le mani.
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