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Domenica mattina... dopo un giro veloce sul
vulcano ho pensato: "e se la lava mi sommerge Linguaglossa e con essa
il mio fornitore di salsicce?". Detto fatto, sono a Linguaglossa. Mi
commuovo quando, dopo aver chiesto i nuovi salami, mi vien detto che
non ce ne sono, perché ancora fa caldo... benedetto uomo: si
ostina ancora a non usare conservanti, solo il freddo, per lui,
conserva... e allora adocchio un bell'osso di manzo, grossino,
pesantino... uhmm... risottino col midollo?? sisisisi... e mentre ci
sono, per buon peso, me lo dia tutto, buon uomo... Tornato a Catania,
tra ceneri e lapilli, tra tremuori e brontoliii, che fa un povero
architetto la domenica mattina? che fa? ma fa...
La Glassa di Carne
(Glace de Viande)
E’ una preparazione lunga e complessa, ma non difficile.
Occorreranno circa 13-14 ore; è pertanto consigliabile
iniziare una domenica mattina, una di quelle domeniche in cui il tempo
non consente altro che dedicarsi alla casa…
Perché farla? Vi dico le mie intenzioni e, se credete,
riconoscetevi in qualcuna di queste e provate…
Si tratta di una delle “basi” della grande cucina
francese e serve, principalmente, per dare corpo e struttura a una
miriade di salse. Nella versione “demi-glace”
è praticamente indispensabile. Ho sempre avuto la
curiosità di vedere cosa ne veniva fuori se
l’avessi preparata in casa; e per farla la prima volta,
domenica scorsa, mi sono fatto guidare da Auguste Escoffier, il padre
della grande tradizione francese moderna. Le dosi che lui indica sono
da grande ristorante; io ho ridotto le quantità, alterando
anche un po’ le proporzioni delle verdure di base, come poi
troverete… Adesso che, da più di dieci litri di
acqua, mi trovo davanti due vasetti, anzi praticamente uno da 350 gr,
so che si può fare e mi accingo a descriverla. Voglio
provare anche a usarla al posto del dado per brodo…
Ingredienti:
2,6 kg di ossa di manzo
1,0 kg di carne di manzo (muscolo, punta di petto…)
0,25 kg di cipolla
0,25 kg di carota
1 mazzetto guarnito composto da:
- Una piccola carota
- Uno spicchio di aglio
- Una costola di sedano
- Un cipollotto
- 10-12 gambi di prezzemolo, con le foglie
- 1-2 foglie d’alloro
- 6-7 rametti di timo
15 grani di pepe nero, interi
sale, 3 gr per litro d’acqua (all’inizio della
prima bollitura) acqua, q.b.
Spezzate (o far spezzare dal
macellaio…) le ossa quanto più possibile; ideale
sarebbe raggiungere la grandezza di un limone, all’incirca.
Sulla qualità delle ossa si può dire che
è bene che siano parti delle articolazioni
dell’animale; sono “spugnose” e si
spezzano meglio e tengono attaccate parti notevoli di legamenti che
sono ricchi di gelatine. Se usate il “cannello”
ricordate di togliere completamente il midollo osseo, che
servirà per un buon risotto giallo.
Così spezzate, lavatele in abbondante acqua corrente, con
due obiettivi: togliere i piccoli frammenti d’osso ed
eliminare le tracce di sangue. Scolatele accuratamente, ma senza
asciugarle. Tritate ora finemente cipolla e carota e distribuitele sul
fondo di una teglia da forno a bordi alti (quella per le lasagne, per
intenderci); metteteci sopra le ossa, versate sopra 400 cc
d’acqua e mettete in forno alla massima temperatura fino a
quando l’acqua si sarà completamente asciugata.
Versate ancora 400 cc d’acqua e fate asciugare anche questa,
sempre alla medesima temperatura del forno. Avrete così
“tostato” le ossa. Questo procedimento consente di
eliminare completamente le albumine responsabili
dell’intorbidamento del brodo ed è utilissimo.
D’altronde la fase che segue non è altro che la
preparazione di un brodo… d’ossa!
Adesso sistemate le ossa ancora calde nella pentola di cottura (che sia
capiente, mi raccomando!), copritele con acqua bollente, che sia almeno
5 litri, aggiungete 3 gr di sale per ogni litro d’acqua che
avrete aggiunto in questa fase, i grani di pepe, il mazzetto guarnito e
avviate la bollitura che dovrà proseguire, a fuoco
lentissimo, per 5 ore, aggiungendo acqua calda per mantenere sempre
allo stesso livello il liquido. Il sale vi sembrerà poco ma,
attenzione!, non aggiungetene altro. Dovremo, in sostanza, operare una
riduzione ed il sodio si concentrerà. Fate anche attenzione
ad eseguire, se necessario, piccole schiumature.
Al termine delle 5 ore, spegnete la fiamma. Prelevate dal brodo le ossa
e sistematele in un’altra pentola, che le contenga tutte.
Coprite a filo con acqua calda e riavviate la bollitura, che
proseguirete, a pentola coperta per tre quarti e a fiamma bassa, per
altre 2 ore. Questa seconda cottura delle ossa ha lo scopo di rendere
solubili le gelatine dei tegumenti, che non si possono essere sciolte
nella fase precedente e che sono molto importanti per la riuscita della
glassa.
Eliminate il mazzetto guarnito e filtrate il brodo aiutandovi con un
tovagliolo bagnato. Tagliate a pezzi piccoli la carne e rosolatela
leggermente in un tegame con una noce di burro. Appena il burro si
asciuga bagnate con due mestoli di brodo e fatelo esaurire
completamente. Ancora due mestoli di brodo ed altra asciugatura totale.
Ancora una terza volta, stesso procedimento. Ora potete trasferire la
carne nella pentola del brodo che rimane e avviare la bollitura che
prosegue, a fuoco lentissimo, per altre 3 ore. Schiumate accuratamente
nella fase iniziale di questa cottura, ne va della limpidezza finale
della glassa. Al termine di questa fase ha inizio la riduzione vera e
propria. Mettete via la carne e filtrate il brodo; eliminate
definitivamente le ossa e filtrate anche questo secondo brodo. Riunite
i due brodi e iniziate la riduzione, dapprima a fiamma vivace, per
circa mezz’ora, schiumando; poi a fuoco lento per tutto il
tempo che ci vuole… tre, quattro ore. Man mano che il
liquido si riduce passatelo in casseruole più piccole.
Sarà pronto quando avrà assunto una consistenza
sciropposa e velerà il cucchiaio. Allora è
pronta; fatela intiepidire e mettetela in un barattolo di vetro.
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