
Introibo ad altare Dei.
- Qui c'è una nebbia da tagliare col coltello
!
Con queste parole ero stato avvertito la sera prima di partire. Ma
abituato alla padana nebbia non mi sono fatto scoraggiare.
- Domani porterò con me il sole.
E così fu. Venerdì una giornata di Gloria. Ho
attraversato le Langhe
immerso in un bagno di sole. Niente autostrada. Sole le mie strade che
si snodano da una 'Langua' all'altra. Una doverosa fermata, un po'
fuori mano devo dire, per rispettare un impegno inderogabile con
Teresa: i millesimini, locale miglioramento dei più famosi
Cuneesi.
Lasciato alle spalle Aulla e giunto in quel di Villafranca in
Lunigiana mi inerpico sui per i colli, ovviamente sbagliando strada.
Di Castiglione nessuna traccia. Ma tutti mi dicevano: è
lì. E' stato
da questo momento che ho cominciato a realizzare che non stavo andando
in un posto qualunque. Ad un certo mi sono sentito perso. Ho capito
che ero finalmente arrivato.
Castiglione del Terziere. Capitale della Lunigiana dal 1400 al 1750.
Dispensatrice di giustizia per secoli. Si capisce come non sappia
rassegnarsi al perduto destino.
E' un paese con un carattere alquanto snob. Le case ti guardano con
condiscendenza. Poi visto chi ero, mi hanno riconosciuto, hanno
sorriso. C'era su ognuna di esse un benvenuto:
13 Dicembre 1997 - Santa Lucia
Castiglione del Terziere accoglie
la delegazione di it.hobby.cucina
possiate essere sempre felici
E queste parole erano dette da un bel
cinghialone innaffiato di vino. Ho fatto ancora un passo e mi sono
trovato in un luogo diverso. Si può
essere in Castiglione come semplici viandanti di passaggio. Ma se ci
'state', anche per poco allora in discorso cambia.
Ci siamo ritrovati in cucina. Teresa si è seduta in cattedra
ed a
cominciato a preparare i Maccarune o fierro. Le mani. Le mani di
Teresa come accarezzavano quella pasta di grano duro De Cecco, poca
acqua. Molto elastica. E poi l'operazione. Fare i maccarune. E anch'io
imparai. Abbastanza bene, a mio insindacabile giudizio. E mentre
questa lunga preparazione, un rito quasi, proseguiva i musici ci
allietavano. Chitarre, flauti traversi e , ahimè, diritti e
tromboni.
Io e Teresa discutevamo di filosofia. Ci capimmo bene. Quando mi
disse:
- Marco, sei uno stronzo.
non ci furono più dubbi. Alle 23 finalmente i Maccarune in
tavola. Non
ricordo chi fu l'autore del sugo ne' ve lo racconto. Avevamo un grande
tavolo tutto per noi. Beh, è vero che c'era anche Nicola. Ma
lui non
mangia molto. Non è ancora membro di IHC. Però lo
si sente. Eccome lo
si sente. Si tranquillizza solo tra le braccia di chi gli vuol bene.
Lo abbiamo allietato ancora con canti e suoni. Giorgio, non so se sei
un buon chimico od un buon cuoco: certo sei un buon chitarrista.
Grazie a tutti per non avere commentato il mio canto (che ve ne sia
mancata la forza?)
Bagnone è il punto terreno più vicino a
Castiglione. Ci si arriva per
una strada breve e per una lunga. Io preferisco la corta. Marco Gatti
e Yvette la più lunga: inguaribili romantici, fingono sempre
di
sbagliare strada. Dalla piazza principale si domina il fiumiciattolo
che crea un bellissimo orrido. Un ponte del diavolo ci ricorda che non
siamo lontani da Castiglione.
Sabato.
E' l'alba. Il gallo ha già cantato tre volte. Sono le 11 e
arrivo a
Castiglione in tempo per dare il Ben Alzati a tutti. Una folla
già
straripa sul terrazzo dove una vite lotta da almeno cento anni
contendendo al muro di sostegno il diritto di esistere. I gatti
(minuscolo) si crogiolano al breve sole. (Chissà
perché hanno fatto un
paese su una collina a sud che guarda tutto a nord). Sono arrivati
Alberto e Anna con ogni ben di dio. Voglio solo menzionare per i
nostri deleganti (non dimentico che eravamo una delegazione: abbiamo
gustato tutto per tutti voi): un panettone da 200 Kg che
sarà in
seguito farcito con un'abbondante irrorazione di una cosa calda detta
cioccolato, alcune casse di vino bianco ottimo e una brenta di succo
d'uva novello, per i più assetati. Giovanni e Carmen. Della
torta di
Carmen vi è stato relazionato? Immaginate una buona torta e
metteteci
sopra uno strato alto un palmo di soffice cioccolato. L'idea
è quella.
Alberto, grazie, dei tuoi pensieri e della tua simpatia. Augusto (della
premiata ditta Gatti & Stefanelli) ci aspettava
impaziente. Per noi ha abbandonato una coetanea di Nicola.
Più che
l'amor paterno ?
Flavia non poteva non arrivare che con marito e Amarone, ovviamente.
Buono sapete. L'amarone, dico. Ci siamo salutati:
|
|
- Come sta il Bimby ?
- Bene, bene e il tuo ?
- L'ho qui con me !
Confesso, è rimasto tutto il tempo in macchina. Nessuno l'ha
voluto
vedere. Adesso gira un poco più piano. Quando mi avvicino
guarda
dall'altra parte. Sarà offeso ?
Rossella ha invece il marito che fa concorrenza a Giorgio. Quindi
concerto con due chitarre e strumenti a fiato. Ma questo più
tardi
nella giornata. Per ora si è ripreso a preparare il
CINGHIALE. Dalla
sera precedente sul fuoco, compagno di cottura di Lenticchie allo
sbatti in terra per la gioia di Cathia che non avrebbe saputo come
comportarsi, è tornato in compagnia questa volta di una
ricca polenta
cucinata nell'antro. Picture please.
Marco e Yvette con Lucrezia. Che pena vedere una bambina
così piccola
che non le danno neppure una fettina di lardo?
Vi ho detto del lardo ? Dodici centimetri, di cui tre di rosso. Un
gusto che erano quasi due. Si scioglieva senza tagliarlo, anche
perché
devo dire che i coltelli ?
Chi abbiamo dimenticato ? io, io ?. Una voce dal fondo.
Ma no, non ti abbiamo dimenticato, ultimo inter pares, vieni avanti
Maurizio ? Come chi è ? Mamo, no?! Finalmente un poco di
spumante
secco da poter soddisfare il Gatti che guardava fino a quel momento
con terrore il panettone chiedendo: cosa ci bevo assieme?
Come vi figurate il Mamo, voi ? Come me? Uno smilzo fanciullo tutto
bit e bytes, nervoso e carino? Ecco. L'opposto. Prendete un omaccione
pieno di simpatia, con idee carinissime come di darci delle bestie a
tutti, che ci porta i cucchiaini del miele ma non il miele, ecco ?
questi è Mamo.
Gli altri li conoscete. Guardateli in foto. Sembrano strani, dite ? Lo
sono. Per davvero.
Teresa non dovete mai contraddirla. Avete presente le Lenticchie allo
sbatti in terra per la gioia di Cathia che non avrebbe saputo come
comportarsi ? Come credete siano cadute in terra sul pavimento
lucidissimo ? Solo perché un secondo prima Teresa ha detto:
attenti potrebbero cadere. Zac !
Alle sei avevamo già finito pranzo. Una delusione.
Questa gente non beve ! Alla fine erano più le bottiglie
piene di
quelle vuote. Siamo stati ampiamente sotto il litro a testa.
Le ore sono gocciolate via. Volete sapere del menu ? E che ne so io !
Io mangiavo. Prima si che posso raccontare delle montagne di
Panzerotti attentamente tagliati a rombi, prendendoci così
la mano che
anche la torta venne tagliata a rombi. Si, mi pare di ricordare che ci
sia stato un cinghiale con polenta .. Sì, sì.
C'era.
Son et lumiere.
Come saprete dal TG ( ne ha parlato vero?) anche la domenica era
gloriosamente soleggiata. Dopo aver accolto tra noi anche Via Paolo
Fabbri 43, da Bologna ( lui modesto si firma PMF) che, uomo di poca
fede, è venuto in auto lasciando a casa la Moto (M voluta)
ci siamo
recati a vedere un castello che sta recuperando l'antica bellezza
sotto l'attenta guida della Manodopera Architetti Associati. Questo,
dopo un bivacco bene augurante di fronte alla chiesa del '700 di
Castiglione. Così bene augurante che, chiusa da sempre, al
pomeriggio
l'hanno aperta per un funerale. Toccatevi con discrezione. Voi dite,
un funerale in un paese di cinque abitanti saranno in quattro
più il
prete al funerale.
Chiedete a chi per un'ora in macchina a cercato di convertire alla
pancetta affumicata nella carbonara qualcun altro?
Non li ho contati bene ma mi pare fossero 2,234,774. Tutti con auto.
Il paese ha una piazza che è più piccola del mio
letto. (Ho un letto
grande).
Abbiamo mangiato al sole. Le acciughe di Mamo. Il salame, le torte, i
dolci ( di chi erano i dolci? ) il panettone, ecc..
Poi la castellana è venuta a noi.
- Sguinzaglio i cani e poi potete venire.
La mia fede cristiana ha vacillato: il martirio no. Non sbranato dalle
fiere.
Siamo entrati nel Castello attraverso una porta aperta per magia. Un
caldo camino ci attendeva. Raffaella ci ha condotti alla presenza del
Maestro: prof. Loris Bononi. I commenti sono insufficienti a
descrivere l'uomo, il luogo, l'atmosfera. Val ben una visita.
La mia è stata breve. Sono stato il primo a fuggire. Forse
il tenue
filo che ci lega alla realtà era già troppo teso.
Fuggire fin che si è
in tempo.
Ho dimenticato qualcuno ?
Non certo gli assenti, cozza o altro che li trattenesse. Erano con
noi. Noi eravamo una delegazione. Io ero parte del Gruppo.
Non certo Aldo.
Non l'ho mai nominato fin qui, volutamente.
Senza Aldo Castiglione non sarebbe quello che è.
Aldo è nelle pietre di Castiglione.
Aldo è stato il nostro Virgilio nella salita a Castiglione.
Aldo che vive in una dimensione diversa.
Aldo cui forse si è spezzato il tenue filo che ci ancora
alla
quotidianità.
Grazie, Aldo !
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IMHO
marco
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