Stanco di essere in sovrappeso? Calcola gratis il tuo peso forma!


La cinghialata di Santa Lucia 1997
(di Marco Zabot)




Introibo ad altare Dei.

- Qui c'è una nebbia da tagliare col coltello !

Con queste parole ero stato avvertito la sera prima di partire. Ma abituato alla padana nebbia non mi sono fatto scoraggiare.

- Domani porterò con me il sole.

E così fu. Venerdì una giornata di Gloria. Ho attraversato le Langhe immerso in un bagno di sole. Niente autostrada. Sole le mie strade che si snodano da una 'Langua' all'altra. Una doverosa fermata, un po' fuori mano devo dire, per rispettare un impegno inderogabile con Teresa: i millesimini, locale miglioramento dei più famosi Cuneesi.

Lasciato alle spalle Aulla e giunto in quel di Villafranca in Lunigiana mi inerpico sui per i colli, ovviamente sbagliando strada. Di Castiglione nessuna traccia. Ma tutti mi dicevano: è lì. E' stato da questo momento che ho cominciato a realizzare che non stavo andando in un posto qualunque. Ad un certo mi sono sentito perso. Ho capito che ero finalmente arrivato.

Castiglione del Terziere. Capitale della Lunigiana dal 1400 al 1750. Dispensatrice di giustizia per secoli. Si capisce come non sappia rassegnarsi al perduto destino.
E' un paese con un carattere alquanto snob. Le case ti guardano con condiscendenza. Poi visto chi ero, mi hanno riconosciuto, hanno sorriso. C'era su ognuna di esse un benvenuto:

13 Dicembre 1997 - Santa Lucia
Castiglione del Terziere accoglie
la delegazione di it.hobby.cucina
possiate essere sempre felici

E queste parole erano dette da un bel cinghialone innaffiato di vino. Ho fatto ancora un passo e mi sono trovato in un luogo diverso. Si può essere in Castiglione come semplici viandanti di passaggio. Ma se ci 'state', anche per poco allora in discorso cambia.
Ci siamo ritrovati in cucina. Teresa si è seduta in cattedra ed a cominciato a preparare i Maccarune o fierro. Le mani. Le mani di Teresa come accarezzavano quella pasta di grano duro De Cecco, poca acqua. Molto elastica. E poi l'operazione. Fare i maccarune. E anch'io imparai. Abbastanza bene, a mio insindacabile giudizio. E mentre questa lunga preparazione, un rito quasi, proseguiva i musici ci allietavano. Chitarre, flauti traversi e , ahimè, diritti e tromboni. Io e Teresa discutevamo di filosofia. Ci capimmo bene. Quando mi disse:

- Marco, sei uno stronzo.
non ci furono più dubbi. Alle 23 finalmente i Maccarune in tavola. Non ricordo chi fu l'autore del sugo ne' ve lo racconto. Avevamo un grande tavolo tutto per noi. Beh, è vero che c'era anche Nicola. Ma lui non mangia molto. Non è ancora membro di IHC. Però lo si sente. Eccome lo si sente. Si tranquillizza solo tra le braccia di chi gli vuol bene. Lo abbiamo allietato ancora con canti e suoni. Giorgio, non so se sei un buon chimico od un buon cuoco: certo sei un buon chitarrista. Grazie a tutti per non avere commentato il mio canto (che ve ne sia mancata la forza?)

Bagnone è il punto terreno più vicino a Castiglione. Ci si arriva per una strada breve e per una lunga. Io preferisco la corta. Marco Gatti e Yvette la più lunga: inguaribili romantici, fingono sempre di sbagliare strada. Dalla piazza principale si domina il fiumiciattolo che crea un bellissimo orrido. Un ponte del diavolo ci ricorda che non siamo lontani da Castiglione.

Sabato.
E' l'alba. Il gallo ha già cantato tre volte. Sono le 11 e arrivo a Castiglione in tempo per dare il Ben Alzati a tutti. Una folla già straripa sul terrazzo dove una vite lotta da almeno cento anni contendendo al muro di sostegno il diritto di esistere. I gatti (minuscolo) si crogiolano al breve sole. (Chissà perché hanno fatto un paese su una collina a sud che guarda tutto a nord). Sono arrivati Alberto e Anna con ogni ben di dio. Voglio solo menzionare per i nostri deleganti (non dimentico che eravamo una delegazione: abbiamo gustato tutto per tutti voi): un panettone da 200 Kg che sarà in seguito farcito con un'abbondante irrorazione di una cosa calda detta cioccolato, alcune casse di vino bianco ottimo e una brenta di succo d'uva novello, per i più assetati. Giovanni e Carmen. Della torta di Carmen vi è stato relazionato? Immaginate una buona torta e metteteci sopra uno strato alto un palmo di soffice cioccolato. L'idea è quella. Alberto, grazie, dei tuoi pensieri e della tua simpatia. Augusto (della premiata ditta Gatti & Stefanelli) ci aspettava impaziente. Per noi ha abbandonato una coetanea di Nicola. Più che l'amor paterno ?

Flavia non poteva non arrivare che con marito e Amarone, ovviamente. Buono sapete. L'amarone, dico. Ci siamo salutati:


- Come sta il Bimby ?
- Bene, bene e il tuo ?
- L'ho qui con me !

Confesso, è rimasto tutto il tempo in macchina. Nessuno l'ha voluto vedere. Adesso gira un poco più piano. Quando mi avvicino guarda dall'altra parte. Sarà offeso ?
Rossella ha invece il marito che fa concorrenza a Giorgio. Quindi concerto con due chitarre e strumenti a fiato. Ma questo più tardi nella giornata. Per ora si è ripreso a preparare il CINGHIALE. Dalla sera precedente sul fuoco, compagno di cottura di Lenticchie allo sbatti in terra per la gioia di Cathia che non avrebbe saputo come comportarsi, è tornato in compagnia questa volta di una ricca polenta cucinata nell'antro. Picture please.

Marco e Yvette con Lucrezia. Che pena vedere una bambina così piccola che non le danno neppure una fettina di lardo? Vi ho detto del lardo ? Dodici centimetri, di cui tre di rosso. Un gusto che erano quasi due. Si scioglieva senza tagliarlo, anche perché devo dire che i coltelli ?

Chi abbiamo dimenticato ? io, io ?. Una voce dal fondo. Ma no, non ti abbiamo dimenticato, ultimo inter pares, vieni avanti Maurizio ? Come chi è ? Mamo, no?! Finalmente un poco di spumante secco da poter soddisfare il Gatti che guardava fino a quel momento con terrore il panettone chiedendo: cosa ci bevo assieme?

Come vi figurate il Mamo, voi ? Come me? Uno smilzo fanciullo tutto bit e bytes, nervoso e carino? Ecco. L'opposto. Prendete un omaccione pieno di simpatia, con idee carinissime come di darci delle bestie a tutti, che ci porta i cucchiaini del miele ma non il miele, ecco ? questi è Mamo.

Gli altri li conoscete. Guardateli in foto. Sembrano strani, dite ? Lo sono. Per davvero.

Teresa non dovete mai contraddirla. Avete presente le Lenticchie allo sbatti in terra per la gioia di Cathia che non avrebbe saputo come comportarsi ? Come credete siano cadute in terra sul pavimento lucidissimo ? Solo perché un secondo prima Teresa ha detto: attenti potrebbero cadere. Zac !

Alle sei avevamo già finito pranzo. Una delusione. Questa gente non beve ! Alla fine erano più le bottiglie piene di quelle vuote. Siamo stati ampiamente sotto il litro a testa.

Le ore sono gocciolate via. Volete sapere del menu ? E che ne so io ! Io mangiavo. Prima si che posso raccontare delle montagne di Panzerotti attentamente tagliati a rombi, prendendoci così la mano che anche la torta venne tagliata a rombi. Si, mi pare di ricordare che ci sia stato un cinghiale con polenta .. Sì, sì. C'era.

Son et lumiere.
Come saprete dal TG ( ne ha parlato vero?) anche la domenica era gloriosamente soleggiata. Dopo aver accolto tra noi anche Via Paolo Fabbri 43, da Bologna ( lui modesto si firma PMF) che, uomo di poca fede, è venuto in auto lasciando a casa la Moto (M voluta) ci siamo recati a vedere un castello che sta recuperando l'antica bellezza sotto l'attenta guida della Manodopera Architetti Associati. Questo, dopo un bivacco bene augurante di fronte alla chiesa del '700 di Castiglione. Così bene augurante che, chiusa da sempre, al pomeriggio l'hanno aperta per un funerale. Toccatevi con discrezione. Voi dite, un funerale in un paese di cinque abitanti saranno in quattro più il prete al funerale.
Chiedete a chi per un'ora in macchina a cercato di convertire alla pancetta affumicata nella carbonara qualcun altro? Non li ho contati bene ma mi pare fossero 2,234,774. Tutti con auto. Il paese ha una piazza che è più piccola del mio letto. (Ho un letto grande).

Abbiamo mangiato al sole. Le acciughe di Mamo. Il salame, le torte, i dolci ( di chi erano i dolci? ) il panettone, ecc..

Poi la castellana è venuta a noi.

- Sguinzaglio i cani e poi potete venire.

La mia fede cristiana ha vacillato: il martirio no. Non sbranato dalle fiere.
Siamo entrati nel Castello attraverso una porta aperta per magia. Un caldo camino ci attendeva. Raffaella ci ha condotti alla presenza del Maestro: prof. Loris Bononi. I commenti sono insufficienti a descrivere l'uomo, il luogo, l'atmosfera. Val ben una visita.

La mia è stata breve. Sono stato il primo a fuggire. Forse il tenue filo che ci lega alla realtà era già troppo teso. Fuggire fin che si è in tempo.

Ho dimenticato qualcuno ?
Non certo gli assenti, cozza o altro che li trattenesse. Erano con noi. Noi eravamo una delegazione. Io ero parte del Gruppo.

Non certo Aldo.
Non l'ho mai nominato fin qui, volutamente.
Senza Aldo Castiglione non sarebbe quello che è.
Aldo è nelle pietre di Castiglione.
Aldo è stato il nostro Virgilio nella salita a Castiglione.
Aldo che vive in una dimensione diversa.
Aldo cui forse si è spezzato il tenue filo che ci ancora alla quotidianità.

Grazie, Aldo !

-------------------
IMHO
marco



Pagina principale Hai qualche dubbio su questa ricetta? Vieni a dirlo nel forum... clicca qui per mandare la ricetta a un amico
Le salse Gli antipasti e gli sfizi I primi
I secondi Le verdure I dolci
Il pane fatto in casa La pasta fatta in casa Le conserve
La decorazione dei dolci Il formaggio fatto in casa I racconti di it.hobby.cucina