 "Su callu e crapittu" (Lo stomaco di capretto)
A rendere problematica questa preparazione, in sè e per sè semplicissima, è
il reperimento e la lavorazione del caglio di capretto. In sostanza si
tratta di acquistare dal pastore lo stomaco di un capretto: "su callu e
crapittu". Lo stomaco si trova con una certa facilità in quanto costituisce
di per se una prelibatezza, infatti non è raro trovare (in particolare
posso citarvi l'orientale Sarda, la strada che da Cagliari porta ad Olbia)
dei pastori che espongono il prodotto secco ed affumicato per venderlo.
In sè e per sè lo stomaco del capretto è un ammasso di peli sottili e
fastidiosi rivestito dal un guscio che sembra la buccia di un pecorazzo
stagionato, contenente una cremina dal sapore piccantissimo... diciamo che
si assaggia in piccolissime quantità durante "IS PICCHETTADAS" (mangiate a
ruota libera di prodotti agropastorali con generose bevute di vino)
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Tornando a bomba, dallo stomaco del capretto si preleva una punta di
coltello di sostanza bianca, inclusi i peli, e la si diluisce in circa una
bottiglia di gazzosa di latte di capra appena munto ed a temperatura
fisiologica di mungitura, si mischia per bene il tutto e lo si filtra almeno
cinque o sei volte. Ebbene tale prodotto filtrato è la base di quasi tutti
i formaggi pecorini, caprini, ed in alcuni casi pure vaccini prodotti in
Sardaland. Custodite con cura la vostra bottiglia di gazzosa in luogo
fresco, umido e buio.
A questo punto serve una certa quantità di latte di capra (va bene anche di
pecora, ma il massimo lo da la capra) diciamo cinque litri, latte fresco non
pastorizzato a temperatura di yogurt, si aggiunge una punta di cucchiaino
del contenuto della bottiglia di gazzosa, e cercando di mantenere il tutto a
temperatura costante ed al buio si ottiene dopo un ora, ora e mezza "su
callareddu" una cremina acida molto simile allo yogourt, mentre dopo la
precipitazione del siero si ottiene su casu axedu, che va lavorato cosi`: si
elimina il siero, lo si taglia a fette, si sala e si mette a scolare su di
un piano inclinato. Come asciuga è pronto, e si puo` pure surgelare.
Su Callareddu si mangia al cucchiaino come uno yogurt, e spesso viene
chiamato "Gioddu" ma occhio perchè nei circuiti commerciali si trovano
prodotti chiamati Gioddu o Joddu che sono in realt` yogurt, mentre "su casu
axedu" sbriciolato a mano (senza accendino non è fumo) nei minestroni e
nelle minestre alcuni istanti prima di spegnere il fuoco da un sapore unico
un gusto sardico "stravanato"!!!!
Bene ho finito.... passo e chiudo besos y saludos
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Umbo.
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