Hazan e Bastianich: ovviamente, come al solito, de gustibus... Io le preferisco alla maggior parte dei miei libri italiani, perchè, soprattutto Hazan, le trovo molto più rigorose e serie... ovvio che in parte una concessione al gusto US esiste (soprattutto in Bastianich)... allo stesso modo dicasi per Del Conte qui nel Regno Unito: secondo me sono, soprattutto Hazan e del Conte ripeto, profondamente italiane nello spirito e nel rigore, con, a volte (ma molto, molto raramente) concessioni al gusto locale, USA e UK (ma la carbanara di Hazan neanche a me piace)
Il libro sulla cucina calabrese è un buon libro secondo me, cosi' come The Splendid Table che ti ho citato prima. Esiste anche un buon libro sulla cucina ligure, ad esempio, Flavours of the Riviera.
Ovviamente questi libri non sono così "particolari-locali-territoriali" come lo possono essere alcuni blog, che spesso, i migliori, riportano tradizioni locali e famigliari, come dire il meglio forse della cucina regionale.
Locatelli: nel passato era un grande chef (ora non so), ma i suoi libri non mi hanno mai convinto: nel senso che in lui sì, a livello libresco ripeto, vedo molte concessioni al gusto locale e a certa cucina "da grande ristorante".
Gosetti della Salda: grande punto di partenza, ma pur sempre un testo che ha ormai circa 50 anni...anche se forse, a volte, è interessante, ritornare alle origini per osservare come era la cucina nei decenni passati e cosa si intendeva per cucina regionale nei tardi anni sessanta. Lo stesso discorso vale per un teso che io reputo bellissimo ma di cui riconosco, a distanza di cinquanta e passa anni, i limiti: Italian Food, di Elizabeth David (UK, primi anni 50): lo uso come testimonianza di una signora inglese che nei primi anni 50, quando l'Inghilterra era ancora sotto il razionamento, mentre l'Italia (grazie al piano Marshall) si stava già proiettando verso il boom, viene in Italia e descrive questo "nuovo" (per lei) mangiare e cucinare... alcune ricette sono oggi improponibili, alcune irripetibili, altre invece hanno mantenuto il loro fascino, soprattutto come testimonianza di un Italia che non c'è più...
ma qui si apre una porta e si entra in un'altra discussione... il valore dei libri di cucina, il loro significato, la loro valenza socio-culturale, cosa si debba intendere per "cucina italiana" ecc... (ad esempio: che valore ha oggi Artusi, ci si potrebbe chiedere, eppure spesso è ancora citato come una delle bibbie della cucina italiana: di "quale cucina italiana" stiamo parlando? ecc... ecc..)
ps: Jason il tuo italiano sembra molto buono e non sembra che tu corra rischio di perderlo...

- stefano