Avete visto il terribile filmato “sugli agnelli” che ha pubblicato il Corriere della Sera? Cosa ne pensate? (http://www.corriere.it/animali/13_marzo ... d56b.shtml)
Io sono uno che mangia poca carne, ma a cui piace la trippa, I salumi, il fegato ecc.. Se posso mangio carne biologica (ma non sempre: a volte costa troppo, a volte non la trovo), cerco sempre di informarmi sulla carne che compro e che servo ai miei clienti, preferendo carne locale: cresciuta e macellata in zona. Mangio solitamente verdure e legume e latticini e pesce, MA non rinuncio alla carne, all’idea che sì noi umani possiamo arrogarci il diritto di uccidere (per cibarci) altri animali(la motivazione? Secondo me noi siamo al vertice della piramide “vita” sulla terra), A CONDIZIONE che lo si faccia con umanità e intelligenza. Non rinuncio alla carne anche per motivazioni culturali: perché non voglio che quella parte del nostro passato gastrononomico (la cucina “carnivora”) venga disperso, un passato, un insieme di conoscenze che per me sono importanti, in quanto legate al mio senso di identità, al mio riconoscermi parte di una civiltà millenaria.
Per questi motivi, confesso, il tono dell’articolo e del video, non mi hanno convinto completamente: quelle pratiche sono disumane e illegali, punto. Su qeusto non si discute. Da lì a fare di tutta l’erba un fascio, mi sembra grossolano.
Non penso che TUTTI i macelli siano condotti in quel modo. Esiste la carne biologica, da animali che hanno avuto una vita dignitosa. Esistono piccoli allevamenti, magari anche senza il bollino “bio” (sul quale ovviamente molto si può discutere), dove comunque gli animali hanno avuto una buona vita. Il punto forse è assicurarsi che abbiano anche una “buona morte”: e su questo sicuramente giustissimo fare pressioni sull’opinione pubblica, sulla società civile, sulle forze dell’ordine. Da questo ad invocare una dieta vegetariana tout court, senza affrontare anche altri aspetti della questione, mi sembra rozzo.
Giocare solamente la carta dell’emotività non lo accetto: perché ad esempio non dire che è “innaturale” mangiare l’agnello a Pasqua innanzitutto considerando che si tratta di animali nati in inverno, allevati dunque molto probabilmente al chiuso e con alimenti non freschi (non potendo stare all’aperto e brucare erba nuova), a prescindere poi da come vengano macellati. A pasqua si dovrebbe mangiare agnellone, un giovane animale adulto tutt’al più o addirittura, trovandolo, del montone. Gli agnelli giovani sono al loro meglio verso settembre, se nati in primavera (quanto meno qui in UK): avranno avuto mesi e mesi di pascolo all’aperto, nel vero rispetto dei cicli naturali.
Invocare una dieta vegetariana, senza affrontare il discorso “latte & Co” è poi molto ipocrita: vogliamo il latte, la panna e il parmigiano, bene allora dobbiamo avere le mucche. Peccato che non tutti i bovini siano femmine… e dei manzi, dei vitelli che ne facciamo? Io non voglio, ad esempio, rinunciare al Parmigiano, un formaggio centenario, non solo per questioni di gusto, "di pancia", ma perché secondo me è cultura, è conoscenza che merita di essere tramandata ecc… ecc.
Forse sarebbe meglio da parte degli organi di comunicazione (ma anche di tutti quelli che parlano e scrivono di cucina) informare meglio e più frequentemente il pubblico, non solo con articoli choc che compaiono quasi sempre in date fisse del calendario, ma.. appunto.. sempre: tutti dobbiamo sforzarci di favorire una sempre maggiore consapevolezza di quello che mangiamo, ogni periodo dell’anno. Sulla rete, mi sembra, questo tipo di approccio (verso un mangiare più consapevole) si sta diffondendo, ma
manca spesso a livello di comunicazione “ufficiale”. Anche perché, spesso, affrontare il discorso del “mangiare consapevole” significa anche andare ad impegolarsi in argomenti “difficili” e impopolari: ad esempio troppo poco si dice che molto del cibo che troviamo nei negozi, costa poco. Che un buon pollo non può costare pochi euro (così come un buon olio di oliva non può costare 5 euro al litro… ma quanto avranno pagato quello sfigato che ha raccolto le olive?...)
accidenti,scusate… sto diventanto emotivo pure io e questo non è bene, quando si fanno questi discorsi…Gli animali che uccidiamo per la nostra alimentazione DEVONO avere una buona vita e una buona morte: a questo secondo me dovremmo tendere. Una dieta vegetariana (o addirittura vegana) che non affronti appunto anche gli altri aspetti relativi alla presenza degli animali addomesticati a fini alimentari (cosa ne facciamo dei milioni e milioni di capi esistenti? , ad esempio), mi sembra, forse, semplicistica.
….. voi che ne pensate? - stefano