I cambiamenti rispetto alla ricetta di Rosetta sono stati ben poca cosa: ho ridotto l'uvetta a 200g, ché 250 mi sembravano troppi, anche se - bisogna dirlo - nei pani del pescatore di uvetta ce n'è; ho interpretato i 50g di scorza di arancio come arancio candito (anche questo non c'è in quelli che si trovano qui) e ho aggiunto della vaniglia. Ah, per me è stato necessario, dopo aver montato burro e zucchero e aggiunto l'uovo, non aggiungere subito il latte come dice la ricetta, ché si separa tutto (anche se poi con l'aggiunta della farina si riassesta il tutto), ma alternare farina e latte fino ad esaurimento.
Anche l'acqua di fiori d'arancio non ci sarebbe, ma ci sta bene. In centro c'è un negozio che la vende... favoloso!
Ho aggiunto un po' di mandorle leggermente tostate, diminuendo i pinoli (ne avevo pochi).
Li ho spennellati una volta con mezzo uovo, una volta con latte (vengono meno lucidi). Mi pare che in commercio ce ne siano di lucidi e non.
Quelli in vendita da Migone non li ho ancora assaggiati; loro chiamano questi dolcetti Pane di Dante, sono un po' più piccoli e mi hanno detto che hanno molti pinoli nell'impasto, mi è sembrato di capire tritati, ma devo assaggiarli.
Le mandorle nel pane del pescatore non sono in scaglie in superficie, ma sono intere nell'impasto. Consiglio davvero di tostarle leggermente, altrimenti risultano 'slegate', non so come dire.
Quello che è emerso è che praticamente il pane del pescatore è una frolla con lievito. Ma le commesse le info non le hanno date proprio perché sembra che non sappiano e non siano minimamente interessate a quello che vendono.
Però mi piacerebbe vedere lo ZioPiero in azione, chissà cosa ne caverebbe...
