Comunque sappiate che non concedero' sconti. Nonostante questo post, saro' la solita admin: str... ana e antipatica. Non illudetevi, quindi.

(da leggere ascoltando questo:
)
Guarda…io sono la sola ormai.
Credi…non c'e' più nessuna che
quando chiedi troppo e lo sai,
quando vuoi quello che non sei te
ricordati di me… forse non mi credi...
Gia', forse non ci credi, ma in fin dei conti, perche' dovresti? Un paio di mesi fa non ci avrei creduto neppure io, se me lo avessero detto. Eppure.
Le arance sono navel, siciliane. Si', e' primavera, sicuramente non sono piu' buone come un po' di tempo fa ma ho bisogno di un piatto che mi racconti del sole. Di quello che sta arrivando ora che l'inverno e' finito, ora che un tempo nuovo sta per iniziare.
- salsa_arancia-2p.jpg (73.6 KiB) Osservato 3095 volte
Le pelo, delicatamente, in modo da asportare solo la parte gialla. E le bollo, tre volte, cambiando l'acqua. Bello, pensare che basti questo per buttare via l'amaro, per fare in modo che in bocca arrivino solo sapore e profumi. Intanto, spremo il succo, e lo metto sul fornello a fuoco dolce: deve ridursi, fino a diventare quasi cremoso. Aggiungerò del miele di arancio, poi, per aumentare la dolcezza e ammorbidirne il gusto.
La cambio io la vita che
non ce la fa a cambiare me...
Gia', devo riconoscere pero' che stavolta ce l'aveva quasi fatta. Terribile scoprire di colpo che la tua vita ti stia sfuggendo di mano contro la tua volonta', senza che tu possa farci nulla. Un piccolo morso sul labbro pensando a quei giorni, al tempo che sembrava non volesse passare mai e poi le bucce, di nuovo. Vanno frullate, ridotte in crema, assieme a qualche mandorla. Ne aggiungo una amara, per rendere un po' piu' marcato il gusto. E non riesco a resistere alla solita tentazione: una - almeno una, ma spesso di piu' - in bocca, schiacciata dai denti e spinta contro la lingua. La assaporo lentamente, mentre mescolo la crema di bucce frullate alla riduzione di succo: e come ogni volta mi torna in mente l'incipit dell'amore ai tempi del colera. E la dolcezza finale di quella barca destinata per sempre a percorrere un fiume. E penso che forse e' per questo che mi piacciono tanto, perche' non e' semplice assaporarle. Occorre non lasciarsi spaventare dalla loro amara violenza iniziale, della paura di non farcela, dinon riuscire a sopportarla.
Tanto, si sa, basta solo saper aspettare perche' tutto passi, perche' quella sensazione quasi insopportabile all'inizio si riveli per quello che e': una forma di purificazione dai sapori passati, da tutto cio che rischierebbe di inquinare il gusto perfetto e nuovo di quello che sta per arrivare. Sapore caldo di sole, alto e caldo, e profumo di mandorli in fiore. Basta solo saper aspettare, arrendendosi al coraggio di non combattere.
- salsa_arancia-6p.jpg (52 KiB) Osservato 3095 volte
Un filtro, come quello che uso ora per passare la crema. Poi, come se volessi fare una maionese: aggiungo a filo questo liquido all'olio, mescolando veloce con una frusta. E, piano piano accade: i due composti si uniscono e montano dando vita ad un insieme leggermente cremoso. Con questo, condisco arance pelate a vivo, finocchi e pesce spada marinato.
... la cambio io la vita che
che mi ha deluso più di te
portami al mare, fammi sognare
e dimmi che non vuoi morire...
Profumo di mare e di sogni. Di vita.
- salsa_arance copiap.jpg (72.91 KiB) Osservato 3095 volte
//Scritto e preparato, in qualche modo, a quattro mani con .