da Parmira » 11/08/2008, 15:13
Premetto che non sono ovviamente una esperta e che non sono una amante dei lievitati, preferisco fare dolci o affini più veloci, per cui non ho esperienza empirica sull'argomento...ma l'estensibilità degli impasti credevo dipendesse non dal procedimento di lavorazione degli stessi, ma dalle caratteristiche della farina, dal rapporto P/L, da W, oltre che dalle caratteristiche reologiche del glutine...ovvio che l'impastamento, le varie tecniche di manipolazione che ridistribuiscono il lievito, il riposo e i tempi di lievitazione contano, ma non sono altrettando importanti le caratteristiche reologiche della farina? nonchè le caratteristiche del lievito?
A volte si usano lieviti riduttori, che riducono l'estendibilità dell'impasto denaturando maggiormente il glutine, oppure si usano dei miglioratori che aumentano l'attività proteolitica dei lieviti che riducono anch'essi l'estensibilità...non è possibile che in pizzeria per ottenere quell'effetto si usino una combinazione di farina con valori idonei, con glutine di data qualità, lievito specifico, miglioratori adatti e tecnica di impastamento riposo etc etc specifica? cioè che la minore o maggiore estensibilità non dipenda da un unico fattore quale il "trattamento" dell'impasto?
Tutta la storia umana attesta che la felicità dell’uomo, peccatore affamato, da quando Eva mangiò il pomo, dipende molto dal pranzo