Camera di lievitazione autocostruita

[fapapa]

[marialetizia]

[fapapa]

[marialetizia]

[paoletta]

[TeresaDeMasi]

[mariafatima]

[TeresaDeMasi]

[Tom]

Dato che l'idea è stata apprezzata e qualcuno desidera realizzarla, avendo una esperienza abbastanza estesa di box termostatati (ne ho realizzati per l'essicazione di campioni inclusi in resina per vetrini da microscopio e per la mia miniserra di semina dei cactus) mi permetto di fornire alcuni suggerimenti.
In primo luogo ognuno può anche costruirsi una scatola in polistirolo rispettando le misure che più gli aggradano, nei negozi fai-da-te si trova il polistirolo espanso in lastre generalmente di cm. 100x50, in diversi spessori ed anche in un paio di densità, il più denso è più robusto ed è a mio avviso da preferire. Negli stessi negozi si trovano anche diversi tipi di colle per polistirolo, una - a base solvente - si usa spalmandola su entrambi le parti da incollare, si attendono circa dieci minuti e poi si attaccano le due parti (come attaccare insieme due strisce entrambe adesive), è più rapida ma bisogna essere precisi nell'accostare le parti, se sbagliate potete gettar via tutto, non sono possibili correzioni quindi la escluderei.
L'altra è una pasta morbida a base acquosa, basta spalmarla sul bordo da incollare, unire la parti ed attendere 24 ore, è quella che uso perchè offre ogni possibilità di aggiustamento compresa quella - entro circa un'ora - di staccar tutto e lavar via la colla con acqua.
Fatevi, ovviamente, un progettino dei pezzi da tagliare non dimenticando di tener conto dello spessore del polistirolo che taglierete usando un comunissimo "taglino" ed un listello come guida.

Tenete conto che il calore tende a salire quindi vicino al coperchio, dove sono fissate le lampade, avrete parecchio più caldo che non vicino alla base, può sembrare assurdo ma, in relazione all'altezza della scatola, ci possono essere anche dieci gradi di differenza - mentre le lampade sono spente - ed anche venti o più mentre sono accese, dipende anche dalla potenza delle lampade, dalla sensibilità del termostato e dal suo posizionamento.
A questo proposito va detto che il termostato va posizionato il più lontano possibile dalle lampade e che queste - nel caso in esame - devono essere abbastanza lontane dall'impasto in lievitazione.
Per i miei usi, io ho sempre dovuto aggiungere una piccola ventola, diretta verso le lampade, che creasse una circolazione d'aria mantenendo abbastanza uniforme la temperatura alle varie altezze, a questo scopo ho usato le ventole che sono montate in tutti i computer, sono silenziosissime, si trovano a circa 4 Euro in tutti i negozi di elettronica però necessitano di alimentazione in corrente continua a 12 Volt quindi serve anche un piccolo alimentatore acquistabile negli stessi negozi per 4-5 Euro.
Reputo questo aspetto molto importante, quando ho realizzato, senza ventola, il primo box di circa 25x25x25 cm. per l'essicazione dei vetrini da microscopio, in quelli vicini alla lampada la resina addirittura si imbruniva mentre in quelli più lontani nemmeno si asciugava.

Meglio più lampade di bassa potenza, distribuite sul coperchio, piuttosto che una o due di potenza maggiore.

Ho trovato termostati elettronici straordinariamente buoni ed economici in un sito Internet, questo - a 11 Euro - potrebbe fare al caso vostro:

http://www.elettronicanobile.biz/catalo ... cts_id=797

Per quelli che sono i prezzi nei negozi del settore nella mia città, mi è costato meno acquistare nel predetto sito malgrado le spese di spedizione.
Sconsiglio l'uso di termostati per acquari, costano anche più e sono meno sensibili e meno precisi, hanno però il vantaggio che si connettono con estrema facilità anche da parte di utenti senza competenza alcuna.

Mi pare ovvio che una realizzazione come quella proposta abbia necessità di una discreta competenza di elettricità, non occore essere elettricisti specializzati ma essere in grado di realizzare un circuito con diversi componenti, tra cui un termostato, beh.... questo è necessario saperlo fare anche perchè c'è di mezzo la tensione di rete a 220 Volt e tutto deve essere realizzato in termini di massima sicurezza e di affidabilità nel tempo.
Ove qualcuno sia interessato resto disponibile per ogni ulteriore consiglio e supporto.

Tom

[cinzietta]

Tom, scambio un barattolo di crema alla nocciola fatta in casa, con una camera di lievitazione...puòà andare?

[Adriano]

Tempo fa realizzai una camera di lievitazione piuttosto semplice e funzionale in questo modo: utilizzai due contenitori di polistirolo grandi, di quelli per uso ospedaliero impilabili. Ad uno tagliai via il fondo e lo incollai sopra l'altro (senza il coperchio), per ottenere un'altezza maggiore. In un angolo del coperchio montai un portalampade e praticai una ventina di fori da 8mm a cerchi concentrici, che chiudevo con dei tappetti, di quelli che si usano per turare i fori di assemblaggio dei mobili. Su una parete applicai un termometro digitale da ambiente, di quelli con il sondino a filo per l'esterno (una roba da quattro soldi), facendo un forellino per inserire il filo all'interno . Accesa la lampadina, regolavo la temperatura togliendo una parte dei tappi.

[paoletta]

[Adriano]

[Tom]

[paoletta]