Non mangio nemmeno grassi/olii vegetali non dichiarati con nome e cognome.
E questo fin dai tempi in cui sull'Espresso scriveva Emanuele Djalma Vitali, il nutrizionista. Non so se ve lo ricordate -credo di sì, anche se è passato qualche anno- scriveva in tono decisamente aulico/goliardico, era fantastico (
O lettore, oggi si parlerà del pisello. E non straparlare, obiettando che è di pertinenza dell'andrologo, e altre consimili amenità).
In ogni caso, pubblicò un graziosissimo articolo riguardo l'orrida fine che fece il grasso dei maiali quando si decise (agli albori degli allevamenti industriali) di cambiare mangime. Consigliava alle gentili signore di usare solo burro e olio di oliva, a meno che non volessero vedere le loro deliziose rotondità afflosciarsi miseramente.
Naturalmente -io non so nè medico nè biologo- gli articoli di Vitali erano scientificamente molto rigorosi e io riassumo alla bell'e meglio*. Mi dispiace che non scriva più. Parlava di qualità dei grassi in tempi decisamente non sospetti.
*non ignorava affatto la composizione dei vari tipi di olii e grassi alimentari, è solo che i suoi articoli, dopo un'introduzione più rigorosa, tornavano alla cucina pratica.
p.s. il metodo migliore di innalzare il rapporto colesterolobuono/colesterolocattivo resta la pratica -seria- di sport aerobici.
