Onestamente, dalla lettura, non si hanno abbastanza elementi per comprendere il problema, quindi vado a tentoni, consapevole che magari sbaglio bersaglio.
Letta così, sembra il classico, eterno problema del "forno casalingo", ovvero: la temperatura nel vano non è uniformemente distribuita; scalda più da una parte che dall'altra, insomma, creando il risultato detto.
Ai tempi di mamma, la cosa si risolveva ruotando le teglie ad un certo punto della cottura, invertendo la posizione alto/basso. Con il risultato classico di interrompere la lievitaizone (tempi sbagliati di apertura del forno), avere cotto male da entrambi i lati, ecc. Si, perché la cucina di mamma è una madleine nei ricordi, ma mica è poi tanto vero che fosse _sempre_ questa cuoca sopraffina...

Ho notato che nei forni di recente costruzione, complice la classificazione energetica, e quindi un isolamento decisamente migliore del vano, il problema è fortemente ridotto, se non scomparso. Il ventilato, quando utilizzabile, contribuisce ad eliminare le asimmetrie di cottura.
Ma in presenza di un forno che cuoce in maniera diversa, l'unica soluzione che mi pare affrontabile è quella delle mattonelle di refrattario, a coprire il piano del forno. Queste rendono più uniforme e costante la diffusione del calore al prodotto in cottura