Doverosa premessa: i carciofi ho cominciato a mangiarli "da grande", grazie a mia suocera che ne va matta e li cucina rendendoli teneri come il burro....(quelli che faceva mia mamma si dovevano denunciare come armi improprie per quanto erano duri...) motivo per cui non mi sono mai preso la briga di imparare, seppur mi avesse sempre detto che è facilissimo.
Oggi alle 7: ero dal mio verduraio che aveva appena sistemato una vagonata di mammole...ho pensato ai recenti post sui carciofi, al derby che mi aspetta da Giggetto, alla Capa che dice di provare così poi le insegnamo...e così timidamente ho chiesto lumi al verduraio, che a Roma si chiama "fruttarolo".
Non l'avessi mai fatto! Anzi rimpiango di non aver avuto con me la cinepresa! Insomma, "me capa 'n carciofo sotto l'occhi", che resto esterefatto! Poi mi fa: "Hai visto com'è facile? Quanti ne voi? Questi vengheno da Sezze, dar campo de mi sorella"
Non volevo offendere la sorella, ma per non rischiare ne ho comprati altri 2 (che avrei poi dovuto pulire e cucinare da solo!)
Non me ne vogliate, ma non ho documentato nulla, ho voluto solo provareprovareprovare e a voce vi dico:
Pulitura:
si tolgono con le mani 2 giri di foglie esterne
con un coltello si assottiglia il gambo
sempre con un coltello si sbuccia il cuore come fosse una mela
si schiaccia la parte superiore premendo delicatamente su un piano
con un limone gli si fa una specie di "lavatadicapo"
il gambo lo si divide in più pezzi, fino a lasciarne un pezzo piccolino piccolino tipo...(posso?) "pipino" attaccato al cuore del carciofo.
Cottura:
il metodo TuCoque, che ho letto solo ora con attenzione, mi sembra il migliore; oggi non avendo riferimenti se non gli insegnamenti del "fruttarolo" li ho cotti con il coperchio e con il 100% di olio (dopo ho scoperto che anche mia suocera come anche TuCoque, fa 50% olio 50% acqua, ma li tiene coperti).
Durante la cottura pensavo avessero identificato il mio albero genealogico lato materno e restassero duri, ma poi, quasi per incanto, si sono addolciti, arrendendosi amorevolmente sotti i timidi rebbi della mia forchetta.
Tempo di cottura intorno ai 35-40 minuti. Fuoco bassissimo. L'olio non copriva completamente i carciofi, che ad un certo punto ho dovuto girare.
Sapore:
veramente buoni, anzi migliori di quelli di mia suocera...motivo? Non so, ma quelli di oggi sembravano veramente speciali e poi, forse, aver usato solo tutto olio...
Conclusione:
A breve farò un bis, con report fotografico.
P.S. Gicche, non me ne volere, ma il carciofo pulito dar fruttarolo aveva tutto un altro aspetto...era come una rosa....
'Notte
