
La ricetta era già presente in Gennarino, e precisamente nella raccolta "Non è Pasqua senza..." viewtopic.php?f=10&t=16440&start=15 . Essendo, appunto, una raccolta non mi è sembrato opportuno postare in quella discussione il mio risultato e, solo dopo aver chiesto consiglio a Claudia, mi sono permessa di riportare qui la ricetta che Lizzy ci ha regalato.
CASATIELLO DOLCE di nonna Elisabetta
• 300 g criscito (pasta da riporto fermentata)
• 8 uova (+ 2 albumi per la glassa)
• 450 g zucchero
• 200 g burro
• ½ lievito birra (12 g)
• 1 kg farina di forza
• aroma vaniglia
• 150g uvetta
• 200 g cedro e scorzette
• 1 buccia di limone grattugiata
• 1 bicchierino di rhum (o strega)
• 1 pizzico di sale
• 200 cl latte
Preparazione:
Primo impasto: con 3 uova, impastare il criscito e 70-80 g di farina dal totale; fare un panetto e lasciarlo lievitare in un recipiente chiuso, a temperatura ambiente per una notte.
L’indomani, mescolare con le fruste, 5 tuorli con 450 g di zucchero.
A parte, sciogliere il primo impasto con i 5 albumi restanti e il ½ pezzetto di lievito di birra.
Unire tutto ed aggiungere il latte, la farina, i 200 g di burro morbido, gli aromi, il liquore, i canditi a pezzettini, l’uvetta fatta rinvenire in acqua calda e rhum ed infarinata.
L’impasto sarà morbido.
Metterlo un una teglia dai bordi alti, imburrata ed infarinata, riempiendone circa la metà e lasciare lievitare per 12-24 ore in un luogo tiepido (dovrebbe raddoppiare).
Fare cuocere a calore moderato (150° C) per più di 1 ora.
Quando sarà freddo, toglierlo dalla teglia, coprire la superficie ed i bordi con la glassa, cospargere di confettini colorati e far asciugare in forno a 100° C.
Glassa: 2 albumi + 10 cucchiai di zucchero a velo + succo di ½ limone, confettini colorati;
sbattere gli albumi con lo zucchero a velo ed il succo di ½ limone, fino a che diventi una spuma lucida dalla consistenza abbastanza soda.
Ecco quello che è uscito fuori, mi dispiace ma non ho fatto foto dell’interno.
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Mi è piaciuto molto, dolce, profumato, un pochetto asciutto, ma nulla di fastidioso, anzi! Ho ritrovato il sapore dei dolci tradizionali e l’alveolatura compatta e regolare ha dato modo al casatiello di durare nel tempo. Ancora oggi lo inzuppo nel latte la mattina.
Ho impastato con l'impastatrice. Ho utilizzato il lievito madre al posto del criscito ed in corso d’opera ho attuato dei piccolissimi adattamenti non voluti. Ho infatti dovuto aggiungere un uovo in più (compreso di albume); probabilmente i miei rossi d'uovo erano più piccolini, quindi quando sono andata a sbatterli con lo zucchero, lo zucchero non si scioglieva perfettamente, di conseguenza ho poi eliminato 25gr di burro e 25gr di latte per riequilibrare il tutto. All’interno dell’impasto ho aggiunto solo l’uvetta e non i canditi, che invece ho utilizzato per la decorazione, non trovando i confettini colorati. La glassa si è asciugata all'aria e non in forno.
Ecco tutto. Poi ho seguito esattamente le precise indicazioni di Maria.
Veramente, la solita pasticciona che sono, avevo dimenticato di aggiungere il sale (10gr) nell'impasto. Mi sono fortunatamente ricordata subito, e sotto consiglio di Paoletta, ad impasto appena terminato ho sciolto il sale in un poco d'acqua e ho reimpastato il tutto riportandolo all’incordamento. Però logicamente questo passaggio è in più e spero di non doverlo ripetere mai più, mi è preso il panico.
La lievitazione è stata lenta, ma continua; per arrivare circa al bordo di uno stampo col buco da 35 cm di diametro ci ha impiegato 20 ore. In forno ha continuato a crescere oltrepassando il perno centrale, infatti alla fine più che un casatiello sembrava una specie di Bollo

Cara Maria, grazie ancora
