PATATE CON LA BUCCIA AL SALE E ALLA CIPOLLINA FRESCA
Non è una ricetta fatta per l'occasione, e inoltre non so come mettere la foto, che trovate su Facebook, ma giuro che si tratta di patate di un mirabile, inequivocabile VIOLA. Di seguito dò la ricetta; successivamente, a Roma le feci con le patate viola trovate dal gioiellliere-verduraio di campo dei Fiori.
In una passata estate parigina, grazie a dio fresca, eravamo ospiti di un'amica che ci ha lasciato la sua casa al Marais, nel sottotetto di un hôtel particulier dove le innumerevoli botte di cranio contro le travi e il fatto che si dovesse fare la doccia con l'abbaino aperto per entrarci dritti, erano ampiamente compensati dall'arrivarvi attraversando un cortile di mirabile armonia sia di spazi che di pietre grigie e dalla vicinanza spirituale con Madame de Sévigné, con il simmetrico insieme rosato di Place des Vosges, con le panetterie ebraiche, con il Museo Picasso ed innumerevoli altre seduzioni.
Con la casa eravamo anche in salvo dai non attraenti risto parigini (eh sì, non è facile mangiar bene a Parigi, per non parlare di quanto costano 10 giorni di ristoranti).
Oltre a una quantità di magret, ricordo del da poco lasciato Perigord, ho cucinato più volte, anche per accompagnarli, delle patate siffatte.
Innanzitutto, bisogna avere - qui cascano diversi asini - delle patate dalla buccia sottile e polpa compatta, di piccole dimensioni; io ne trovavo così, dalla buccia assai rosata, ovali.
Tali patatuzze vanno lessate al dente con la buccia, che è stata ben spazzolata.
Quindi, tagliate a rondelle alte un cm circa.(Ecco che conta la misura! non devono essere rondellone, ma rondelle; possibilmente, non troppo disuguali tra loro: e così ci vuole la forma ovale; la polpa compatta serve perchè reggano le due cotture senza spappolarsi).
Poi vanno messe in una teglia da forno, con della cipollina fresca anch'essa a rondelle, abbondante, abbondante, e condite con un un po' d'olio extra vergine d'oliva (sotto casa avevamo un negozio dedicato totalmente all'olio d'oliva) e sale grosso; quindi cotte in forno a 200° finchè non sono dorate (30').
Il sale grosso dà loro una salatura disuguale (con picchi di sapidità) e un croccantino divini.