Biga lunga piccola perplessità

[piero]

[paoletta]

[Adriano]

Ragà (vabbè... ) guardate che tra un diretto ed uno con biga a 18 ore non c'è granchè differenza, per quel che riguarda la difficoltà. Diverso è il discorso del poolish o della biga lunga che vogliono un pò di pratica.

[paoletta]

[piero]

[tuCoque]

Continuo a dissentire. Che è più facile fare due impasti, tra loro diversi, o uno solo?

Le prime volte che uno impasta non sa quando si deve fermare e come deve venire l'impasto finale, se ne fa due sarà ancora più disorientato, non credete? La biga poi è un impasto asciutto, non ben incordato, con farina forte; il secondo impasto che la include in genere è diverso, più idratato e incordato..

Io andrei per gradi, per diventare adrianici si deve passare per il cocchismo

[paoletta]

[paoletta]

[Adriano]

[piero]

[Vulcanus]

Sono via solo pochi giorni per via del lavoro e trovo questa discussione piena di risposte

Grazie mille a tutti per essere accorsi non so perchè ma qualsiasi cosa che deve lievitare mi mette sempre un po di ansia, ho la paura che non cresca bene. (ma chi l'ha dura l'ha vinta)
Da ciò che leggo tra un diretto ed una biga da 18 ore non c'è molta differenza qundi partirei da quella.
Adesso mi faccio un giro sul forum per cercare delle foto che mi spieghino bene come si deve operare. Una foto corredata da due semplici righe spesso chiarisce un concetto meglio di migliaia di parole. (vedo anche se sul libro di Giorilli ci sono delle foto)

Cerco soprattuto di capire come si deve operare nelle fasi successive, quando si aggiunge la biga, la ricrescita ecc ecc ho timore che magari impastando troppo forte rompo "la maglia" ed il pane non cresce.

Vado a farmi una cultura

Grazie

[piero]

[paoletta]

[tuCoque]

ingenua

[paoletta]