L'origine di questo piatto è attribuita ad un cuoco catanese, Giuseppe La Rosa.
Il
Ripiddu è la ghiaia nera di lava, la lava dell'Etna
'nnvicatu sta per: Innevato
La coreografia è il suo forte.
Per creare la montagna si usa del risotto, che ben si modella.
La montagna deve essere rigorosamente
nera, come la lava bruciata, tanto devastatrice quanto fertile. Per dare questo colore così nefasto ci vengono in aiuto le seppie, con il loro saccottino. Le stesse seppie che metteremo nel risotto, senza esagerare, però.
Poi c'è la neve, perché l'Etna è anche neve. Per questo ci viene in aiuto la ricotta,
bianca, fresca, che va spalmata a piacere sulla cima.
Infine il tocco forte: la lava;
rossa, a temperature impossibili.
Cosa c'è di più rosso di un pomodoro fatto con lo strattu?
E cosa c'è di più infuocato del peperoncino? Fate un sugo piccantissimo

Il piatto può esser servito a centro tavola e in modo che ognuno ne prenda una parte, abbinando via via il sapore del riso con le seppie a quello della ricotta, entrambi contrastati fortemente dal fuoco del sugo al peperoncino. E vi assicuro che i contrasti che si vengono a creare sono idilliaci.
Ecco, il piatto è ben rappresentato insieme alla sua Terra ...una Terra che amo molto, come i suoi abitanti che tra poche ora andrò a trovare....
Dosi non ne ho messe, ho fatto tutto a sensazione, perché ogni tanto bisogna lasciarsi trasportare dalle sensazioni, soprattutto in cucina.
Foto di riferimento non ne ho trovate. io me lo sono immaginato così:

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