Antonia mi hai fatto ricordare la
frittata di pasta
di "Dante e Beatrice ", gloriosa trattoria
di piazza Dante a Napoli (ahimè saranno almeno 10 anni che la vecchia gestione non c'è più), resa celebre in tutta Italia da Gianni Brera che l'adorava. Era una Napoli meravigliosa quella che nelle sere d'estate s'affaccendava intorno ai tavoli
di Dantre e Beatrice, popolare e colta, vitale, struggente e malinconica. Una Napoli che mi manca e che vorrei ritrovare. La
frittata di Dante e Beatrice era la più buona de mondo: preparata al momento, farcita con salame napoletano e fior
di latte, servita calda.
Genny Carola Francesconi (La Cucina Napoletana) la prepara così: max tre uova per 500 g
di spaghetti che vanno scolati molto ma molto al dente e conditi con burro, poco sale, parmigiano e basilico fresco
(la funzione delle uova è solo quella
di legare gli spaghetti, non devono quasi vedersi). Quando la pasta (condita) si è raffredata, vi si uniscono le uova, amalgamando bene l'insieme. Frattanto si è messa sul fuoco un'ampia padella a fondo antiaderente (o una veccia padella nera
di ferro) con un po'
di olio burro. Quando è calda vi si versa la metà degli spaghetti, li si spiana con una forchetta e si distribuisce l'imbottitura
di salame e fior
di latte (anche provola affumicata). Quindi si copre con l'altra metà della pasta in modo che l'imbottitura resti al centro. Conviene che la padella abbia pareti piuttosto alte e curve in modo che la
frittata venga alta e tondeggiante, quasi un cuscini
di pasta. È molto importante la cottura dei bordi: la padella andrà tenuta inclinata per esporre direttamente il bordo della
frittata al calore della fiamma facendogli compiere un giro completo. La padella andrà spostata ogni volta che la sezione esposta al calore fumerà. Terminato il giro la
frittata andrà capovolta e cotta con la medesima procedura descritta.
(Magari la faccio e mostro le foto)
Poi potremmo affrontare la
frittata di Scammaro (
frittata di pasta senza uova)
