Non sono venute tutte benissimo perché nel campo ci cresce di tutto, le erbacce di solito le tolgo man mano che taglio le piantine buone ma come ho già detto oggi mi sono limitata a fotografare qua e là.
Qui sotto le erbe che noi chiamiamo cicerbite. Cicerbite non è solo il nome dialettale, è il nome italiano, ma ne esistono molte varietà, i cui nomi mi sono sconosciuti. Ho messo una carrellata di quelle più comuni che trovo nel campo e come potete vedere l’unica cosa che non cambia è la struttura della pianta, mentre colore delle foglie, dei gambi, forma e dimensione possono essere anche molto diversi.
Al contrario di quello che potrebbe far pensare il loro aspetto ispido sono saporite e dolci (io spesso le mescolo con le rape, amarognole).










Qui invece la rombice (credo che in italiano sia “romice”), le foto non sono bellissime perché è sommersa dall’erba ma si dovrebbe vedere. Le costole hanno un colore sfumato che va dal verde al rosa al rosso, a seconda anche dell’età della pianta. Questa si usava metterla nelle zuppe di verdura, come la zuppa di pane o di cavolo; la mia bisnonna la metteva al posto del cavolo quando questo mancava (non sa di cavolo, credo che la usasse quando per il cavolo non era più stagione). Io la uso indistintamente nelle zuppe o insieme alle altre erbe come contorno o torte ecc….


Questo lo chiamiamo genericamente “radicchio selvatico”, per distinguerlo da quello seminato (che gli assomiglia molto, ha solo le foglie più lisce e regolari nella forma e nel colore).


Il tarassaco me lo sono dimenticato, ma c’era anche quello.
Qui sotto le foto del cavolo nero e del cavolo verza, di cui avevamo parlato in un altro messaggio.
Le foglie del cavolo nero sono di norma più lunghe, ma questa è la foto del ciuffo finale in alto, perché le foglie più grosse le abbiamo tagliate qualche giorno fa per fare la zuppa.
Le lumache ne vanno pazze (come si intravede da qualche foto, ma le capisco…..


Qui invece un particolare delle rugosità della foglia ("bolle").

Questo è invece il cavolo lasagnino, come lo chiamiamo qui. E’ una verza, probabilmente non sarà identica a quella milanese, non ne ho la più pallida idea, ma se non è lo stesso è comunque in grado di parentela molto stretta. Anzi, se qualcuno, magari vedendo la foto, mi sapesse dire qualcosa in più ne sarei felice.


Ciao
