"La solita discussione! ...ma chiariamola una volta per tutte! Il si fa solo una volta al giorno, con il latte munto la sera precedente, che viene parzialmente scremato e al quale viene direttamente aggiunto quello intero della mungitura del mattino. Il caglio può essere solo di origine animale, e non è ammessa la presenza di alcun conservante. La stagionatura minima è di 12 mesi. L’assenza di sostanze che non siano latte, acqua, sale e caglio porta alla mancanza di obbligo di etichetta. Per il Grana si usa il latte dello stesso giorno, crudo, al massimo di due mungiture e parzialmente scremato per affioramento; si può usare caglio animale, vegetale o anche batterico, cosa che obbliga a utilizzare un conservante (Lisozima, dai 2 ai 2,5 mg per litro) per impedire la fermentazione batterica all’interno delle forme, con una stagionatura minima di 9 mesi; la presenza del Lisozima, indicato con la sigla E1105, rende l’etichetta necessaria. La maggiore restrittività del disciplinare del Parmigiano –Reggiano fa sì che le vacche possano alimentarsi solo con mangime secco, foraggio verde e fieno di prato, mentre per il Grana Padano è concesso l’uso di insilati, cioè di piante intere trinciate e stoccate nei silos per la conservazione. Il Parmigiano –Reggiano si può produrre solo nelle Province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del Fiume Reno e Mantova alla destra del Po; la zona di produzione del Grana è meno definita e copre alcune province di Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Trentino."