In Italia sono un fungo molto poco conosciuto (qui su Gennarino non ho trovato niente), mentre all'estero (o almeno in Francia, UK e Svizzera) sono molto diffuse e pregiate. Solitamente si trovano secche, ma ieri le ho viste fresche e non ho potuto fare a meno di prenderle. Le ho sempre mangiate come accompagnamento della carne, solitamente come salsa, quindi volevo provare il loro sapore da sole. Le ho trifolate in padella e poi usate per condire degli spaghetti alla chitarra (secchi).
Il problema delle spugnole è dato dalla forma, a causa delle tante cavità bisogna sciacquarle sotto l'acqua diverse volte, dopo averle tagliate a metà per semplificare l'operazione di pulizia (l'interno è cavo). Una volta tagliate le ho affettate sottilmente, mentre in un tegame facevo appassire dello scalogno con un paio di noci di burro. Le ho quindi cotte delicatamente in padella, salandole e pepandole (pepe bianco), e verso la fine ho aggiunto salvia e prezzemolo tritato. Leggevo che molto spesso le spugnole vengono preparate in salse a base di panna, ma ho preferito evitarlo. Per non fare seccare troppo il tutto ho aggiunto durante la cottura un po' di acqua della pasta.
Come per ogni pasta in bianco ho finito la cottura e condito la pasta in padella.
La spugnola fresca ha un sapore distinto e delicato, a me è anche sembrato leggermente dolciastro. Rispetto al fungo porcino, che si conosce meglio, i sapore è meno invadente e persistente. Ho preferito usare il pepe bianco proprio per questo motivo, perché il pepe nero o il peperoncino (che uso con i porcini) sarebbero andati a coprire troppo il sapore del fungo.