Protagonista principale è lui:

Il Tokay aszù, 6 puttonyos per di più, della Tenuta di Beres, annata 2003.
Giallo oro brillante, limpidissimo. Al naso è un'esplosione di frutta esotica in cui si distingue l'ananas e la papaia. Poi profumo intensissimo di camomilla e miele.
In bocca è setoso, dolce ma non stucchevole. Vino molto fine, elegante, non sfacciato, ma lunghissimo. Eccellente.
Qualche notizia sulla tipologia del vino, sperando di non stancarvi.
Il Tokay aszu' è un vino molto particolare, sia nella tecnica di produzione, sia negli aspetti organolettici.
Inizio col dire che Tokay è una regione ungherese. Il vino Tokay può essere prodotto con tre varietà di uve: il Formint che si dice oggi non sia altro che un clone del vitigno che in Italia chiamiamo Vermentino; il Koverszolo, con cui normalmente si ottiene un Tokay dolce, ma non botritizzato, ed il Muscat Blanc a chicci piccoli, che viene utilizzato come uva da taglio.
Aszu' sta per botritizzato, cioè vino prodotto con uve attaccate dalla Botrytis cinerea, una muffa che in gergo viene detta nobile. La muffa avvolge i chicchi e li disidrata. La disidratazione porta con se l'aumento della gradazione zuccherina ed il conferimento al vino che se ne ricava di profumi molto intensi e sensuali in cui le note di frutta esotica la fanno da padrone.
Il tokay aszù porta un'altra indicazione in etichetta: il numero dei così detti puttonyos. I puttonyos non sono altro che dei tini di legno di 20 litri, contenenti il vino che deriva dalle uve botritizzate.
Infatti il sistema di produzione di questo vino, prevede due fasi fondamentali. La prima è la produzione di un vino che serva da base. A questo vino si aggiunge una certa quantità di vino derivante dalle uve botritizzate. Il tutto viene messo in botticelle da 140 litri.
I puttonyos per un tokay aszu', possono essere da tre ai sei. Se un Tokay aszù contiene 7 puttonyos, vuol dire che quel vino è integralmente botritizzato e prende il nome di Tokay Essencia.
Ed ecco gli altri vini:

Questo è un Viognier (2005), vitigno di origine francese: giallo paglierino carico, profumi di pesca ed albicocca spiccati, con note di fiori di acacia. L'impatto in bocca è fresco, nonostante l'alcol che c'è e tanto (13,5), grazie ad una sostenuta acidità. Altra sensazione gradevolissima è la sapidità: un vino dal gusto quasi iodato. Piacevolissimo.

Un pinot nero dell'annata 2004: rosso rubino scarico tendente al granato. profumi molto delicati di ciliegia, rosa e pepe bianco. L'impatto in bocca è un po' squlibrato, con una prevalenza delle note acidule. Ritornano però per via retro olfattiva ed in maniera persistente i profumi del frutto con in più una nota animale molto fascinosa. Vino che è ancora un pargolo e deve trovare il suo equilibrio. Ma la stoffa c'è.

Questo è un bikaver (sangue di toro) che nasce da uve Kadarka, Cabernet frac, Franconia, Cabernet Sauvignon, affinato in botti da 350 litri, annata 2002
Vino dal rosso rubino molto intenso, fitto. Al naso spiccano profumi di frutta rossa e carne cruda, con note speziate ma delicatissime del legno.
In bocca è caldo, vellutato, senza spigoli. Elegantissimo e persistente. Finale lunghissimo.
Tutti e tre i vini sono tutti della regione dell'Eger a Nord ovest di Budapest e di una azienda che prende il nome da un enologo (Tibor Gal) molto noto anche in Italia, perchè per lunghi anni ha lavorato ad Ornellaia.

Questo invece è un Cabernet Franc, sempre della regione dell'Eger, ma di altra azienda:Bela Vincze.
Anche questo un vino dal rosso rubino cupissimo, molto concentrato e pesante. Il naso rileva all'inizio qualche puzzetta di riduzione (straccio bagnato). Via via che si ossigena vengono fuori stupendi profumi di frutta di bosco e le classiche note di peperone verde. In bocca è una potenza. Riempie la bocca senza cedimenti e la pervade morbidissimo, ma nerboruto. Ho contato almeno quindici secondi di P.A.I. Note animali, selvatiche si stagliano su uno sfondo cioccolattoso e di liquirizia. Molto complesso.
L'ultimo:

Un tokay Koverszolo dell'annata 2006 dell'azienda Tokay Nobilis.
E' un esempio di tokay non botritizzato, da uve koverszolo vendemmiate tardivamente, dal bel colore giallo paglierino con riflessi dorati. Naso mieloso, con intensi profumi di mela cotogna e marmellata di albicocca. La fase gustativa conferma la dolcezza mielosa sfacciata e, per la verità, un po' stucchevole. Un po' piatto il finale.
Nel complesso, una serata goduriosa!
