Allora, ho provato a fare il panforte e i ricciarelli secondo le ricette postata più su (quella del 1820). Siccome ho ridotto le dosi (mastondontiche) a un decimo, riporto qui per comodità la ricetta, però con le dosi modificate.
Ingredienti:
250 g zucchero bianco
300 g candito di cedro
50 g candito di arancio
300 g mandorle pelate e tostate
100 g pasta per ricciarelli (vedi sotto)
120 g di farina bianca
1 vaniglia in baccelli tritata finissima
5 g cannella di Ceylon
3 g noce moscata
3 g chiodi di garofano
5 gr coriandolo
Si mette a cuocere lo zucchero con poca acqua e si fa bollire finchè non fila quindi si leva dal fuoco e si aggiungono i canditi, si mescola per qualche minuto e si rimette tutto sul fuoco fino a che non si rialza il bollore tenendocelo 2-3 minuti, poi si toglie ancora e si aggiungono le mandorle intere e gli altri ingredienti, sempre mescolando ben benino e con la forza di 100 braccia
Alla fine deve diventare una specie di impasto da pane, si sforma sulla madia e con la farina si inizia a modellare.
Ricordatevi che per il margherita occorre aggiungere anche la pasta dei ricciarelli e la vaniglia.
Si dovrebbe mettere in una fascia di carta (tipo panettone) ma per usi casalinghi consiglio una di quelle teglie usa e getta in alluminio dal bordo un po' alto.
Sul fondo della teglia ci si mettono le ostie e se non ce le avete infarinate un po' la teglia, non è la stessa cosa ma questa ve la passo
Poi aggiungete l'impasto in disco alto 1,5 cm o 2
Se volete fare il margherita dovrete mischiare zucchero a velo e farina (poca) e cospargere il dolce.
Per la cottura è meglio stare bassi con la temperatura, mi spiego: ogni forno è una storia a sé e ognuno conosce il suo, ma tieni presente che il panforte è uno di quei dolci che più che cuocere devono asciugare (per rendere l’idea), meglio quindi stare un pochino bassi di temperatura (sui 150°-160°) e cuocerlo 5 minuti in più piuttosto che rischiare di bruciacchiarlo o fargli anche solo prendere colore, perché secondo me si rovina, prende un sapore amarognolo.
All'uscita dal forno spolveratelo con lo zucchero a velo [io l'ho cotto a 130° per una mezzoretta]
Per conservarlo mettetelo nella stagnola, ma ricordatevi che dura meno di quello industriale.
Mentre quella del 1880, Panforte Margherita, è quella considerata "nuova"
RICCIARELLI di SIENA
La ricetta che vi posto è del 1879, proviene da un convento e fu usata per
tantissimi anni da una vecchia industria che preparava i migliori
ricciarelli senesi.
L'inventore dei ricciarelli fu tale Carlo Guerrini che fu capo fabbrica alla
Parenti per circa 40 anni.
Per 3 kg:
A: 9oo g zucchero bianco
1200 g mandorle monde
50 g scorzetta d'arancio candita
B: 60 g zucchero
60 g farina
C: 140 g zucchero
D: 60 g zucchero vanigliato
albumi di 9 uova ca. (la dose nella ricetta sarebeb stata di 1,8 albumi. Presumo un errore? Perciò, io direi albumi quanto basta. A me ne sono voluti 9)
Passare mandorle e zucchero di A aggiungendo piano piano la scorza d'arancio
e di un po' di farina per aiutarci nell'operazione.
Preparare lo sciroppo usando C fino ad ottenerlo al filo.
Impastare la pasta ottenuta usando A con lo sciroppo aggiungendo lo zucchero
e la farina B.
Far riposare 12 ore minimo coperto con un panno umido.
Al momento dell'uso aggiungere D, gli albumi devono essere sbattuti
rapidamente.
Usando zucchero a velo vanigliato e farina al 50% spiano la pasta e la
divido in porzioni a forma di losanghe, li poggio sulle ostie e inforno (col mio forno, a 130° per 20 minuti).
Ora, i ricciarelli vanno bene, mi pare

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Il panforte, però, mi pare come poco compatto, rispetto a quello che ho in mente io, e già l'impasto mi era venuto piuttosto sbricioloso. Forse ho cotto troppo l'impasto prima di aggiungere le mandorle? Boh

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Quando si sarà freddato, verifico la consistenza e faccio una foto.
