Facebook spiegato a Primavera

[piero]

[Primavera]

[TeresaDeMasi]

[paoletta]

[TeresaDeMasi]

[piero]

...come ho già detto in un'altra occasione, una volta pubblicato del materiale sulla rete (foto, documenti, opinioni, ecc), questo materiale diventa di tutti e di pubblico dominio e devi essere disposto a perderne la paternità.

Basta avere questa consapevolezza e decidere, di conseguenza, se e cosa pubblicare, anche se questa accortezza non sempre ti garantisce riservatezza e discrezionalità da parte degli altri utenti

[MariellaCiurleo]

[paoletta]

[paoletta]

[tuCoque]

Ci sono leggi sulla proprietà intellettuale, ha ragione paoletta.
Nel momento in cui pubblico una cosa qualunque (inedita), ne acquisisco paternità e diritti, automaticamente.

Però secondo me si deve fare una distinzione tra attività professionali e non, qui stiamo parlando della seconda categoria. Allora se io sono un non-professionista in un dato campo e in quel campo invento una ricetta, faccio una foto, scrivo un testo, una canzone, insomma qualunque prodotto dell'ingegno, e lo pubblico su Internet (per puro narcisismo), devo anche essere consapevole della semplicità con cui, con questo mezzo, il mio prodotto è fruibile e quindi prelevabile da chiunque. Non posso controllare quello che ci fa la gente con il mio prodotto, è troppo difficile, allora o accetto questo stato di cose o non pubblico niente.

Diverso il discorso se mi accorgo che qualcuno intende lucrare sul mio prodotto, allora ci sono gli estremi per impugnare una causa; ma a parte le lungaggini della giustizia italiana che tutti conosciamo, poi occorrerà dimostrare il danno che si è subìto. Dubito che si riuscirà a spuntare un congruo risarcimento per il solo fatto che un sito qualunque ha usato una nostra invenzione, eseguita originariamente per diletto.

In altre parole, se io sono Al Bano e mi accorgo che Michael Jackson mi ruba la melodia di una canzone, gli faccio causa perché mi causa un danno, ma se sono tuCoque e pubblico una mia poesia su un sito e una rivista me la copia e la pubblica, quanto posso spuntare, considerando che diversamente non avrei guadagnato nulla? Qual è il danno provocato?

[paoletta]

E infatti, verrà il giorno (speriamo presto) che questa maledetta rete abbia delle regole, le stesse della vita di tutti i giorni. Mi ricordo, anni fa', quando chiunque poteva registrare un dominio, che so' http://www.armani.it! Be' ora, giustamente, questo non è più possibile.

Per il resto, chi decide se chi pubblica una foto o un testo è un professionista o no? La P.I.?? No!
Una volta te mi hai detto, e se vuoi ti cerco il messaggio, che non c'è nulla che distingue un vero fotografo, cioè da uno che lo fa di professione da uno che invece lo fa per diletto, quindi...

E poi, ancora, al di là delle leggi, ecc. c'è la questione morale. NON si ruba, nulla e a nessuno! Altrimenti ciò vuol dire che non è tollerato rubare le foto a te e a me invece sì?? No, no!
E vorrebbe anche dire che io dovrei insegnare ai miei figli, questo lo puoi rubare perchè è di uno sfigato pinco pallino, quell'altro guai a non toccarlo perchè del Sig. Tal de' Tali? No, non ci sto! Per me rubare vuol dire rubare, anche le parole.
Mi stupisco poi di quelli che tollerano certe cose, e sono gli stessi che poi dicono... ah, i giovani d'oggi non hanno principi! Ma va??

Riordo anni fa', facevo la rappresentante di classe e misi a punto un programmino per tutelare i diritti dei ragazzi, mo' non sto a raccontare. Venne un genitore e me ne chiese spiegazioni, questo ancora prima della riunione ufficiale, e io stupidamente gli dissi tutto. Che fece questo? Andò alla cattedra al mio posto e disse pari pari tutto il mio programma.
Mi vendicai. eh se mi vendicai...

[Adriano]

[tuCoque]

D'accordo sulla questione morale, ma come tale è qualcosa di strettamente soggettivo. Io non rubo e ad esempio compro tutto il software che uso e la musica che ascolto, per rispetto verso il lavoro altrui, ma non tutti la pensano così e soprattutto non tutti ne sono consapevoli quando copiano un programma..

Non ho detto che è lecito rubare a un non-pro mentre non lo è ad un pro, forse mi sono spiegato male. Ho detto che se sporge denuncia, dubito che il non-pro possa dimostrare di aver subito un danno economico dall'uso non autorizzato del proprio lavoro. Tutto qui.

Se vuoi essere tutelata, puoi registrare il prodotto del tuo ingegno alla Siae (pagando), e loro in teoria si occupano di trovare le contraffazioni e di adire le vie legali contro il malfattore. Ma come possono sapere se un cinese per una pubblicità su una brochure usa una foto che tu hai messo su Internet?

[piero]

[paoletta]