Solo un appassionato pizzaiolino casalingo.
Amante verace della Pizza.
Nulla di piu'.
Il prodotto di cui vogliamo parlare: senza bisogno di farlo raffreddare dovrebbe poter essere piegato a fazzoletto senza opporre resistenza.
Senza risultare gommoso durante la masticazione (Cosa che noto accade sempre piu' facilmente prezzo diverse pizzerie che si "spacciano" per offrire pizza napoletana indegna, imho, di tal nome).
Il fatto di ottenere un ottimo rapporto tra maturazione e lievitazine puo' essere perseguito benissimo anche con farine di media forza e mediante l'impiego di un impasto diretto.
Tutto deve essere bilanciato in funzione delle caratteristiche della farina e del suo W.
Anche una manitoba puo' andare in sovramaturazione se lasciata a 4 gradi per una settimana.
Lo stesso che accade per una W 200 se viene lasciata "ferma" per una giornata.
Credo, poi, che vi siano sostanziali differenze tra prodotti di panificazione veri e propri e l'amata Pizza di cui stiamo parlando.
In quest'ultimo caso non sono pienamente convinto che impasti indiretti diano notevoli benefici rispetto ad impasti diretti.
E come ultima cosa... credo che a fare la differenza, unitamente alle materie prime, la sensibilita' e la bravura (Dicesi "manico") di chi effettua l'impasto, ovvero il fulcro attorno al quale ci si gioca la pessima/discreta/buona/ottima riuscita della pizzetta.