Vorrei farvi notare che l'articolo del New Yorker non si rivolge agli italiani che dovrebbero comperare olio dop, o bio o altro, ma agli americani/stranieri, che hanno scoperto l'olio d'oliva recentemente e magari sono disposti a spendere abbastanza per un prodotto che sperano sia di qualita'.
Invece grazie a leggi bizantine, controlli approssimativi, connivenza fra politici ed industriali, l'olio esportato e' spesso una schifezza (qui nella grande distribuzione c'e' SOLO olio bertolli e i miei amici olandesi credono che l'olio toscano sai qualla cosa li').
Non vi sembra una cosa tristissima? Rispetto ad altri paesi - sto pensando all'Olanda, ma questo e' un dettaglio - abbiamo dei prodotti alimentari fantastici e non siamo capaci di farli conoscere e difenderli.