Le ultime virate del velivolo, quelle che permettono l'avvicinamento e l'allineamento con la pista ci consentono di farci un'idea della città che se ne sta adagiata su basse colline, è estesa, per niente ammassata. La parte primordiale è affacciata sul fiume, formata da case relativamente basse, variegate e relativamente antiche, la parte più moderna, la periferia, formata da palazzoni di molti piani, anche da qui si fatica a delineare i contorni.
Lo scalo è simile a tanti, l'aeroporto è in pratica in città, i tetti delle case sembrano fare il solletico alla fusoliera degli aerei durante gli atterraggi, il centro cittadino è molto vicino, di sabato è affollato.
Siamo al Rossio , anzi al Rossìo (l'accento è sulla "i") la piazza principale

Ci guardiamo intorno, dovremmo scorgere la stazione del metrò, tre fermate e saremo in albergo, la piazza è piuttosto grande, meglio chiedere. Scegliamo una coppia di anziani, non spiccicano una parola di lingua straniera, come per noi è impossibile decifrare il portoghese, confabulano tra loro, ovviamente come tutti i coniugi prendono a discutere, da come si agitano per indicarci il percorso migliore, comincio a temere di avere una piantina sbagliata e che la fermata del metrò sia da tutt'altra parte, capiscono subito che siamo italiani, il di lui della coppia prende in mano la situazione, mi prende per mano e comincia a trascinarmi con andatura sostenuta, io trascino il trolley, la di lui moglie segue continuando a perorare la causa della sua ipotesi di tragitto e Daniela se la ride sgambettandoci dietro. Cerco di far capire che non c'è bisogno che ci accompagnino anche se la meta è lontana e la strada impervia e pericolosa, ma non ce verso, si capisce che se fosse necessario ci scorterebbero anche in capo al mondo, fortunatamente la fermata è a poche decine di metri, era facile da vedere, ma ci era sfuggita, li ringraziamo calorosamente grazie ...grazie mille.... obrigado..
Per quella che è stata la nostra esperienza questo modo di fare simpatico, confidenziale e disponibile è quello che abbiamo sempre riscontrato chiedendo le più svariate informazioni durante tutto il nostro peregrinare.
Lisbona è una città molto particolare, non sembra la capitale di un paese europeo, non ha fasti e ricchezze paragonabili ad altre grandi capitali, ma ha un'atmosfera, fresca, luminosa, bella da vivere. C'è una luce a Lisbona che non abbiamo mai visto altrove, gli occhiali da sole sono un obbligo, la luce riesce ad essere chiara e limpida anche al tramonto.
Il sole ti brucia ancora a settembre, ma l'aria è talmente fresca e asciutta che non si arriva ad essere accaldati o infastiditi, non si sente l'odore tipico delle città costiere, ma in realtà Lisbona si affaccia sul fiume, un fiume che da qui è più simile ad un lago.
Passeggiando per le strade si sentono differenti profumi ad ogni passo, le più svariate spezie e aromi mischiate al profumo di pesce, sia fresco che alla brace. Le vie sono variopinte, sia per le case che in genere sono ricoperte di azulejos che per le persone, c'è un notevole miscuglio di razze già da molto tempo amalgamate che danno un colore e vita di altri luoghi.
La città è sovrastata da un grande castello, più interessante per il panorama che fornisce dalle mura che per altro,

Dal castello è possibile scorgere tutti i quartieri di Lisbona, il più antico l'Alfama, direttamente affacciato sul fiume......

.....formatosi per l'espansione demografica della popolazione primitiva costituita prevalentemente da pescatori. Piccoli contorti vicoli, case ammassate, balconi fioriti, panni stesi.....

chiesette racchiuse in microscopiche piazze....

negozietti divisi fra mura e strada, gente che appare da una stradina e scompare in un portone, gente che vive il proprio quartiere.

Forse per caso, ma probabilmente non per caso, l'Alfama si è formata su di un lato del castello che non permette una visuale perfetta, dall'alto non è facilmente controllabile e la conformazione tipo casbah non consente nemmeno di riuscire facilmente ad inseguire le persone che non vogliono farsi acchiappare.
Molto diversa la Baixa, quartiere ricostruito dal governo in seguito ad un terremoto, perfettamente visibile dal castello e conformata a scacchiera con una geometria quasi perfetta, case molto simili, strade perpendicolari e parallele, facilmente controllabili.
La baixa è il punto dell'odierno struscio cittadino, la parte più rinomata si estende dalle piazze Figuera (bella Figuera) e Rossìo....

.......passando per ampie strade a volte completamente pedonali .....

.....fino alla imponente placa du commercio che sbocca direttamente sul fiume

Al centro della baixa un ascensore (elevador) progettato da un discepolo di Eiffel ...........

permette di avere un'ottima visuale della città.



Anche le chiese sono particolari non tanto nell'aspetto esteriore......

....ma proprio nell'atmosfera all'interno, questo stile manuelino tanto decantato risulta piacevole in molti casi, ma spesso è pesante, soprattutto quando eseguito su pietre scure tipo il granito. Troviamo la maggior parte delle chiese che abbiamo visitato piuttosto opprimenti, tetre, e con poca aria e stranamente calde. Di solito in questo tipo di peregrinazioni turistiche ci si ferma in una chiesa per concedersi un attimo di pausa, di rilassamento e magari di riflessione togliendosi dalla calura della strada ed entrando nella penombra fresca ed odorosa racchiusa fra le volte alte ed ampie di questi edifici. Qui è avvenuto il contrario, dopo poco si sentiva proprio la necessità di uscire a respirare una boccata d'aria.
Funzionali, efficienti (non sempre in orario) ed a volte caratteristici i mezzi pubblici, belli i classicissimi tram che passano in viuzze strettissime, facendo il pelo alle auto e con orde di ragazzini aggrappati al troller...

Simpatico anche qualche angolo che da noi è ormai presente solo nei ricordi...

Abbiamo visitato Belem, la parte a ridosso del fiume in un giorno bigio, quartiere esteso, periferico.....


...nel pomeriggio è caduta una fitta pioggerella, un momento ideale per ritirarsi a visitare l'enorme convento che noi abbiamo ribattezzato dei "giromini" l'apoteosi del "manuelino"


Veniamo al cibo.
Nonostante la nostra appartenenza alla fede carnivoro-ortodossa non ci è sembrato possibile venire in questi luoghi e non mangiare il pesce, ogni ristorante ha un braciere, spesso direttamente in vetrina e propone le ottimerrime sardinas assada che non abbiamo mai mangiato altrove così buone e fresche, oppure il bacalau in tutti i modi ed in tutte le salse.
Il pasto si compone di un piatto unico servito sempre con un contorno di verdure fresche, patate o patatine e magari riso lessato. In genere un pasto composto da piatto di pesce, contorno, una bottiglia di acqua, una di vino e caffè costa intorno ai 20 € (per due persone). Una caratteristica simpatica è che nell'attesa del piatto ordinato, vengono portati in tavola degli stuzzichini, si pagano solo se si consumano, in genere sono assaggi di formaggio, frittelle casalinghe, patè di pesce, olive, che non credo abbiamo mai pagato più di due euro.
Un'altro piacevole locale è un ristorantino brasiliano all'ultimo piano di un centro commerciale del Chado, appartiene ad una catena che offre principalmente due proposte, un piatto a self service di verdure, pasta, riso e quant'altro, oppure un piatto di carne e contorno, abbiamo scelto quest'ultimo, carne finalmente!!
Arrivano in tavola prima i contorni, una pentola di riso lessato, una pentola di fagioli neri in umido, un vassoio di verdura mista ed un grosso piatto di patatine e banane fritte, poi viene il bello, da una griglia di proporzioni bibliche ciclicamente arriva un cameriere armato di spiedone e di coltellaccio e comincia a tagliare una fetta dal suo pezzo di carne, è un susseguirsi di manzo, di maiale, salsiccia, prosciutto, pollo, tutto alla brace, dovrebbero essere in totale 8 porzioni di carne, ma in realtà la processione continua e si ripete fino a che non si dice stop, forse non mi era mai capitato qui in Italia di dire stop in un ristorante, lì entrambi siamo arrivati al "pieno". Tutto questo per 8 euro a testa, con birra e caffè siamo arrivati a circa 21 euro in due. Comunque un pasto in un ristorante medio in Portogallo non costa molto, ci sono anche catene tipo fast food che propongono panini e zuppe con costi ancor più ridotti e cibo di qualità più che decente. Ovviamente è possibile pranzare con aragoste, gamberoni e granchi, ma questo per fortuna non è un nostro problema.
Apro una parentesi su un vero e proprio flagello provocato dai gusti americani che purtroppo con la globalizzazione diventano dilaganti. Fra le tante usanze discutibili questa gente ama smodatamente il freddo, trangugia bevande gelate ed ama l'aria condizionata a palla, Così in tutto il mondo per avere un'acquetta a temperatura ambiente o solo fresca bisogna fare i salti mortali e negli ambienti comuni l'aria condizionata picchia a tutta forza.
La mattina la sala delle colazioni era un vero e proprio freezer, fare colazione era quasi un calvario, con le bocchette che ti facevano scendere la brina sul collo, noi poveri europei mediterranei tentavamo di salvarci in qualche modo, loro, gli ammericani passavano intere giornate nelle sale comuni a bere bibite ghiacciate contenute in bicchieri appena usciti dal freezer adagiati direttamente sotto una bocchetta dell'aria condizionata.
Una nota particolare: in quasi tutti i negozi, la cocacola costava meno dell’acqua minerale!!
Comunque la colazione durante queste vacanze è uno dei piaceri quotidiani, un momento di calma ovattata all'inizio della giornata, nella sala girava un cameriere brasiliano, un vero e proprio personaggio che ogni tanto chiedeva il numero della camera e lo segnava su un taccuino, leggendo i nomi ha capito che eravamo italiani ed si è fermato e con una simpatia unica ha detto: "aaahh campioni du muuundo....Italia 4, brasiu cincu..... in dumiladieci, brasiu sei" quando ha saputo che eravamo di Milano, ha snocciolato i nomi di tutti i giocatori brasiliani che hanno giocato o anche solo sperato di giocare in una squadra milanese, una simpatica tiritera tutti i giorni, era il primo momento piacevole della mattinata.
Dopo la colazione cominciava la vera giornata di lavoro, girare la città, oppure prendere una macchina e farsi qualche bella gita fori porta....ma questo in un'altra puntata.....