Grazie Teresa per l'aiuto..
Allora vi racconto del mio viaggio-studio in Senegal. Prima parte del soggiorno in una famiglia di amici di amici a Dakar. Quartiere di pescatori a Yoff nelle vicinanze dell'aeroporto. Non vi sto a raccontare dell'incredibile ospitalità di questa gente povera ma con un sorriso che riempie il cuore...
Questa famiglia mi ha invitato a restare con loro per la festa della TAbaski. Conoscete? Si dai, la festa in cui i musulmani, per ricordare il sacrificio dell'agnello di Abramo, sgozzano un montone. I primi giorni sono stati di preparativo a questo che costituisce un vero e proprio avvenimento paragonabile alla nostra frenesia prenatalizia. Bellisimi gli itinerari tra i mercati (Castors su tutti) per scegliere gli ingredienti di accompagnamento alla nostra vittima sacrificale.

In questi giorni ogni famiglia raduna i propri risparmi, o si indebita, per comprare il sacro montone. Tutte le strade della capitale sono invase da greggi di soli montoni legati singolarmente perchè non si prendano a capocciate. Ho visto delle scene surreali veramente.. corteo presidenziale che sfila in un viale con aiule invase da virulenti ovini. L'acquisto del nostro bestio non è cosa da poco. Gli ospiti, quindi anche io, contribuiscono nell'acquisto. Passiamo un pomeriggio intero per trattare il prezzo del nostro montone edeccolo finalmente:
Prima

Durante

e dopo .. ipocritamente

nella versione che mi ha fatto da colazione (2kg di cipolla!)

Nel soggiorno a Dakar ho potuto anche degustare il piatto tipico nazionale il Ceebu jén (riso pesce e verdure oltre a spezie e molluschi essiccati ..)

e una cena di pesce cotto intero in padella con patatine indimenticabile (no foto avaible.. troppa fame per fotografare)
Il senegal, per quanto ho visto io, è il paradiso del pescato.. dico ma voi un tonno così a quanto lo comperate?

Qui il prezzo di mercato è l'equivalente di 7 euro!!!!!
Questa foto invece vi mostra come presentare degli avanzi di pesce della sera prima... eh eh...

Seconda parte del viaggio-studio è la ricerca vera e propria nella comunità Bay-fall di N'dem, regione del Doiurbel, nel cuore dell'area predesertica del Sahel...
Qui si trova una cucina molto più povera a partire dai grassi (in Senegal si utilizza solo olio di semi di arachidi, produzione locale che primeggia nel mondo), perciò spazio a verdure dell'orto (che bravi senz'acqua), pesce secco e poche carni da aia.
Ecco quindi il Ceebu jén del deserto con pesce secco:

Si tratta di una zona molto povera e di conseguenza la dieta ricava le proteine necessarie da un largo uso di legumi, basi di questo apparentemente poco invitante piatto. E' couscus di miglio con una salsa di fagioli e spezie.. un couscus così è inarrivabile...
Rivedendo questa foto mi sono ricordato dei costumi a tavola... dei veri e propri riti!
Per essere sintetici: si mangia seduti o coricati a terra su di un tappeto. Ci si raduna in cinque sei persone ettorno ad una terrina di acciaio dove viene riposta la pietanza. La base è sempre un cereale cotto a vapore su cui viene posto il condimento (esiguo) che il capofamiglia distribuisce ai commensali. Si mangia rigorosamente con la mano destra, eccezzion fatta per i più piccini. Prima e dopo sono a disposizione brocche per il lavaggio delle mani.
L'ultimo giorno era prevista l'inaugurazione del forno di argilla a combustibile 100% naturale "bioterre" ( farina di scorza di arachidi e fango degli stagni). La guida spirituale e capo della comunità ha invitato così gli ospiti europei (circa 10 persone, trattasi di studiosi volontari o parenti) a sfornare per gli autoctoni delle pizze. In quanto gennarino sono stato interpellato ma subordinato al comando di un francese più anziano di me... Per rispetto e incomprensione con questo tale, francofono parigino a me incomprensibile, mi sono messo in disparte senza fare tabelle di marcia...
Rendendomi conto che il francesino non aveva mai nemmeno mischiato acqua e farina,

molto mestamente mi sono preso i miei ingredienti per far un buon 5kg di impasto morbido elastico e lievitato correttamente da pizza. Data la manifesta superiorità della produzione italiana..

. non ho voluto infierire ulteriormente ed ho ceduto il mestolo... grave errore perchè la farcitura delle mie pizze è toccata alla fidanzata del parigino che ha corretto l'acidità del passato di pomodoro con un kgh di zucchero.. morale pizza dolce al pomodoro.

. In ogni caso grandi risate e bei momenti di convivialità...

Ultimo capitoletto: le bibite!
In senegal si fa largo uso di infusi. Il momento del The(alla menta) è un segno di ospitalità molto importante che si svolge in tres fasi dalla tazza più dolce a quella più amara. Altra bevanda molto diffusa il Byssap, sorta di karkadè... ecco qui la pianta desertica..

Capitolo a parte il mionuovo amore: Le Cafè Touba
Brevi cenni...
In altro momento vi posterò le foto dei miei acquisti (arachidi non tostate, fiori del Baobab e diarr ovvero pepe di Guinea)