
Ieri, dopo aver visto la macchina del pane di mia zia, decide di fare pane. A modo suo: mette farina, sale, lievito e acqua tiepida poca. Fa partire il robot da cucina. Lascia riposare. Dopo un po' aggiunge altra acqua tiepida, fa andare e poi fa riposare. Tutto così sinché non ha raggiunto quella che secondo lei è la consistenza giusta. In tutti questi riposi, spesso l'impasto inizia a lievitare, lievitazione che viene interrotta da un'altro giro di impasto. A quel punto forma le pagnotte, le fa lievitare coperte fino al raddoppio (o meglio, le immerge nella farina, quando "spaccano" sono pronte).
La cottura è stata affidata a me, ho deciso per 200°C, 30' a forno chiuso e 10' a fessura. Questo il risultato, per la cronaca, molto migliore dei pani integrali che di solito ci rifilano dal fornaio.