Offro solo qualche osservazione pratica. Anni addietro, quando lavoravo in cucina, avevamo a disposizione le uova pastorizzate nel guscio, da utilizzare in preparazioni dolci o salate che prevedessero l'uso di uova crude o poco cotte. Immediatamente mi resi conto che l'albume delle uova pastorizzate non si montava facilmente quanto quello delle uova "normali". Non era impossibile, ma sicuramente molto piu' laborioso, il che, vista la mole di lavoro, non era certamente ideale. Inoltre il costo di queste uova era particolarmente elevato e mi venne chiesto di limitarne l'uso. Per abitudine facevo sempre la crema al burro o con base di Pâte à bombe o di meringa italiana, ma per poter far fronte alle necessita', provai a preparare la stessa crema, utilizzando una base di meringa svizzera. L'esperimento in casa riusci' bene, in termini di sapore, di consistenza e di stabilita' della meringa, ma anche per quanto riguarda il rispetto delle temperature di cottura dell'uovo. Lo stesso esperimento, lo rifeci dove lavoravo, alla presenza di un ispettore sanitario, che controllava appunto la cottura delle uova, e che approvo' la ricetta. Da allora, uso quasi sempre il metodo della meringa svizzera, soprattutto se il dolce che preparo mi e' stato ordinato da qualcuno. A me sembra che sia il metodo piu' facile ed efficace in questo caso. Harold McGee, gia' citato da Innovidea, nel suo libro "On Food and Cooking - The science and lore of the kitchen" scrive: "...questa preparazione [meringa svizzera o meringa cotta, come preferisce chiamarla] e' in grado di pastorizzare gli albumi d'uovo. Grazie agli effetti protettivi dello zucchero e del cremor tartaro, e alla costante agitazione, si puo' riscaldare il composto per la meringa fino a 75-78°C ed ottenere una schiuma stabile e densa."
Per quanto riguarda la meringa italiana invece, ho cercato di ovviare alla cattiva distribuzione ed alla perdita del calore, mantenendo la ciotola con gli albumi, a bagnomaria sia all'inizio della preparazione (quando si battono gli albumi a neve non ferma con l'aggiunta di poco zucchero semolato, che durante il resto della lavorazione, cioe' durante l'aggiunta a filo dello sciroppo di zucchero. La temperatura del composto si alza oltre i 58°C indicati da McGee, ma a malapena raggiunge i 70°C. Tenendo presente che uso l'accessorio del Kitchen Aid per il bagno maria, forse potrei utilizzare acqua piu' calda per la seconda parte della lavorazione. Ho provato anche a farlo con un frullino a mano, ma i risutati sono stati peggiori. Onestamente, non so se valga poi la pena perder tanto tempo.

Da qualche tempo, anche quando preparo la maionese, riscaldo lentamente a bagno maria i tuorli d'uovo a cui aggiungo un po' d'acqua ed il succo di limone, sempre mescolando continuamente finche' non raggiungono 71°C. Passo immediatamente la ciotola in un bagno d'acqua molto fredda, e continuo a mescolare, per far scendere rapidamente la temperatura. Quando il composto e' completamente freddo, procedo ad emulsionare con l'olio, come di consueto.