gennarino.org

Mi sono ritrovata con un bel coscio di circa 3 kg di muflone da preparare per domani a pranzo, premettendo che non l'ho mai nè cucinato nè mangiato, l'ho comunque subito sbatacchiato in marinata con un ottimo vino rosso, alloro, carote, cipolle, sedano e bacche di ginepro, ho un bel pezzetto di lardo di colonnata a disposizione ma sono indecisa sulla cottura che, date le dimensioni, pensavo di fare al forno.
Pensavo di avvolgerlo nella stagnola per la prima ora (o anche più) in forno per poi procedere con una cottura tradizionale contornato da scalogni e patate ... avete suggerimenti o alternative?
Se lo misuro al centro con un termometro, a che temperatura posso considerarlo cotto?

Scusa, Ambrosia, non ne so nulla di muflone, ma rispondo perchè sono stupita: non lo sapevo che il muflone si potesse mangiare, per me è come pensare di mangiare unicorno al forno
a che somiglia? tipo la carne d'asino o di cavallo?
Ciao

Qui http://www.animalinelmondo.com/animali/ ... NewsId=562
troverai notizie sul muflone: è una pecora selvatica. Io direi di seguire il procedimento di cottura della pecora (quindi tre ore a fuoco basso) se fatto in umido, altrimenti diventa stopposino se non cotto sulla brace e anche lì un'oretta abbondante ci vuole.


Ho trovato anche qui http://www.emmeti.it/Cucina/Sardegna/St ... 08.it.html una ricetta che riporto, è approssimativa nelle dosi, ma può servire a farsi un'idea.

"Un antico tipo di arrosto, ormai pressoché scomparso, è quello a «carraxiu» in cui si scava una buca nel terreno, vi si mettono ad ardere legna odorose, si copre con uno strato di foglie di mirto e si pone finalmente la bestia intera (vitello, cinghiale, capretto, muflone, oltre al porcello tipico) che va ancora ricoperta con mirto."

I miei consigli in realtà sono idee trovate in rete. Sai qui in Toscana, in località Campi Bisenzio, è usanza mangiare la pecora. E' un'esperienza che ho fatto tre volte ed è stata interessante
Sei gentile, grazie

Rieccomi con la solita coscia di muflone... intendiamoci non proprio quella di due anni fa, ma una fresca fresca sufficientemente frollata
L'idea, previo disosso e dadolatura, era quella di farla in umido da accompagnare con la polenta.
Siccome a casa di amici qualche mese fa ho mangiato un cinghiale in umido veramente strepitoso e morbidissimo ed il "segreto" pare fosse la marinatura nel latte della carne (con tutte le verdurine e gli aromi del caso), vi chiedo se qualcuno di voi ha provato questa tecnica anche con carni così "strutturate" e che impressioni ne ha tratto.

Io insisto con il dolceforte. Ma sono parziale, si sa.

http://www.gennarino.org/dolceforte.htm

/ciao, aldo.

io odio pure la pecora

Eccomi al resoconto: l'esperimento di marinatura nel latte mi ha convinta. Ho proceduto mettendo in una capiente zuppiera i dadoni di polpa di muflone con alloro spezzato, ginepro pestato, sedano e carota a pezzetti (sulla cipolla avevo dei dubbi e l'ho omessa), ho coperto con il latte (1 litro circa) e l'ho fatto riposare in frigo tutta la notte. Stamattina di buon ora ho preparato una brunoise sempre di sedano carota cipolla e un paio di fette di lardo in un tegame di acciaio a fondo spesso sufficientemente capiente e l'ho fatta sudare. Nel frattempo ho scolato la carne e gli aromi dalla marinata e l'ho rosolati velocemente in un padellone con poco olio. La carne nella notte ha "bevuto" più della metà del latte e si presentava molto (anzi mi sembrava troppo) morbida, quasi sfatta. Dopo la rosolatura l'ho messa nel tegame con il soffritto a fuoco dolcissimo per 4 ore con il coperchio a fessura. In cottura non ho dovuto aggiungere liquidi, evidentemente il latte assorbito dalla carne è stato sufficiente, salvo una tazza di salsa di pomodoro a metà cottura. All'assaggio finale i bocconi, ricchissimi di salsa vellutata, erano tenerissimi e delicati. Sicuramente da ripetere anche su altro tipo di selvaggina.