Ehilà, Eucalipto!
Forse non sono stata molto chiara: i peperoni vengono tagliati a listarelle lunghe un paio di dita (ossia la larghezza delle falde) e larghe ½ cm e… di queste dimensioni restano, afflosciate dalla cottura, si intende. No, la pellicina non si sente e non si stacca. Ne ho fatto una piccola partita tagliandole ancora più sottili e la cottura è ridotta di qualche minuto: ottimo. Ho provato anche a passarli al frullatore (a metà cottura, lasciandoli intiepidire e riducendoli in crema): perché no? Ma non mi sono divertita molto.
Circa l’aggiunta di aglio, eventuale basilico, eventuale acciuga: abbiamo seguito lo stesso filo di pensiero. Ho concluso che no, questa è una marmellata e, salvo mangiarla a cucchiaiate (la tentazione è irresistibile), accompagna formaggi, lessi, e altro (un accenno tra poco): aglio-basilico-acciuga darebbero un sapore sovrastante e invadente, almeno a mio parere, e preferisco lasciarli alla preparazione sott’olio. I capperi invece danno solo quello zic in più. Ma, visto che sei un pragmatico, perché non fai l’esperimento con un solo peperone? Così poi ci racconti.
Quanto all’ “altro” di cui sopra: pasta sfoglia divisa a quadretti di 8 cm di lato, farciti con cucchiaino di marmellata, pezzettino di formaggio tipo provolone, richiusi e in forno. Come stuzzichini. Fin’ora è solo un’ipotesi.
Ciao - alisso