Alcuni sono molto conosciuti, altri un po' meno e sono destinati soltanto al mercato locale.
L'Università degli Studi di Bari e il CNR hanno portato avanti un progetto di ricerca per la tipizzazione e la valorizzazione della biodiversità questi prodotti di nicchia.
Il primo ortaggio è il barattiere barese (), che non è altro che il frutto acerbo di una varietà di Cucumis Melo L.
Il barattiere viene consumato molto freddo nelle calde giornate estive, la polpa è croccante e il sapore, difficile da descrivere perché quasi inconsistente, è fresco con una leggerissima nota di dolce.
Se si lascia maturare il barattiere diventa un melone molto profumato dalla buccia giallo tenue, quasi bianca.
Stamattina ne ho comprati alcuni freschi per poter fare delle foto, ma potete guardare anche la terza foto in alto a sinistra per capire come è fatto.



La buccia è rugosa, spessa ed è di colore verde molto intenso (tranne nella parte a contatto con il terreno dove è molto più chiara), la polpa è di colore verde pisello brillante (la foto non rende giustizia) ed i semi sono di color giallo paglierino.
Il secondo ortaggio viene localmente chiamato: cima di zucchina e non è altro che la parte più tenera (si chiamano rami o costoloni?) della pianta della zucchina (inclusi piccoli boccioli fiorali e zucchine di 3-4 cm) che viene raccolta quasi all'alba e conservata fino al pranzo avvolta in un panno umido.
I rami (del diametro non superiore al cm) vengono puliti come i cardi e vengono consumati semplicemente lessi con aglio fresco ed olio extravergine di oliva fruttato (possibilmente di varietà coratina)
