
Gli ingredienti, anche se non rigorosamente DOP o DOC, sono stati:
pinoli, foglie di basilico, sale grosso, pecorino, olio.
L'aglio non l'ho messo e neanche il parmiggiano.
Lo scopo era un confronto tra due diversi procedimenti di esecuzione a parità di ingredienti, dosi, ed esecutore per cercare di capire se e come il basilico cambiasse di sapore se diversamente trattato.
Non potendo rendervi partecipi dei sapori, posso però cominciare col farvi vedere un primo risultato visivo:

Non credo ci sia bisogno di una didascalia per distinguerli....
Il frullo prodotto dalle lame risulta spezzettato, mal amalgamato; l'altro molto più armonioso, direi vivo; anche il colore risulta decisamente diverso.
La prova sapore è stata fatta con Valentina che mi sottoponeva all'assaggio mentre io ero bendato.
Anche qui le differenze si son sentite decise.
Personalmente ho preferito il prodotto pesto, più morbido e saporito, ma anche più piacevole sotto la lingua.
Alla fine, il condimento con le immancabili trenette.

Penso che da oggi, se dovessi avere del basilico, farei sempre e solo li procedimento pesto.
Ciao
P.S. domenica inviterò la cognata e le rifilerò il frullo


