Ecco la ricetta.
900 gr. di arance amare, preferibilmente della varietà Siviglia
1 arancia dolce
1 limone
2 l. di acqua
1,2 kg zucchero semolato
Primo giorno
Pulire le arance spazzolandole in acqua fredda. Asciugarle e dividerli in pezzi minuscoli mettendo via i semi (che immergerete in 600 ml. di acqua).
Mettete le arance a pezzetti in una terrina e copritele col resto dell’acqua, coprendo con un telo pulito la terrina e lasciando macerare per almeno 12 ore.
Secondo giorno
Versate le arance in una pentola e portare ad ebollizione. Abbassate quindi il fuoco e far bollire piano fino a quando le scorze siano diventate tenere e trasparenti.
Scolate quindi i semi, mantenendo il più possibile intatta la gelatina trasparente che li riveste, e metteteli in un filtro da infusione o in un sacchetto di cotone non trattato con ammorbidenti.
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Aggiungete quindi sia i semi che l'acqua di ammollo dei semi alle arance in cottura ed aggiungete gradualmente lo zucchero intiepidito mescolando con cura.
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Portare quindi a cottura, sempre mantenendo la fiamma molto bassa in modo da non caramellare lo zucchero, fino a quando la marmellata non ha assunto la giusta consistenza. Io non uso strumenti particolari, non posseggo il termometro per marmellate: mi limito alla prova classica della goccia lasciata cadere sul piatto. Se non scivola come acqua fresca ma rimane ferma e un po' bombata, la marmellata è pronta.
A questo punto, spegnere il fuoco e attendete una decina di minuti per la stabilizzazione della parte solida. Versate quindi nei vasi e lasciate raffreddare fino al mattino dopo coprendo con uno strofinaccio. L'indomani, prima di chiudere, spargete in superficie un paio di cucchiaini di zucchero ed uno di liquore a vostra scelta.
Nota: le arance le ho prese on line qui: servizio veloce ed efficiente e prezzi molto bassi.
arancedagustare.it
La ricetta, invece da qui: http://cicalarauca.wordpress.com/2014/0 ... -su-babbo/

ecco, solo una cosa, che è una regola diffusa nelle marmellate e confetture e gelée, e che voglio condividere con voi. Una volta sciolto perfettamente lo zucchero nel preparato, sciolto a bassa fiamma perché il composto non raggiunga l'ebollizione prima della soluzione dello zucchero, cosa che ne provocherebbe la cristallizzazione, la fiamma si deve decisamente alzare al massimo per raggiungere la consistenza ottimale nel minor tempo possibile.




