l'ho visto solo una volta quindi faccio le prime considerazioni che mi vengono in mente.
1)La prima cosa che ho notato è lo spessore di laminazione della materia grassa (chiamiamola così

): lui indica 7 mm (de carlo 6, insomma siamo lì) perchè spiega che così aumenta l'elasticità. infatti notate quanto è leastico quel panetto, una volta steso! O_O ad avercelo, così lavorabile. Però tenete presente che, almeno a casa mia, 16-18° di Temperatura non ci sono e non ci saranno mai!!!!!8quindi già qui la prima condizione ideale viene a cadere!..per questo lo devo sempre tener presente quando faccio le pieghe)
2) L'impasto dideale è a 8°-10à di temepratura. Il che può essere quando esce dal frigo ma se lo lavoriamo per troppo tempo la temperatura sale 8e ve neaccorgete anche perchè diventa più difficile da lavorare). QUindi, una volta che uno ha preso la mano, bisogna essere abbastanza veloci nel lavoro di pieghe e riposo in frigo.
3) lui non fa fare il riposo in frigo per i croissant..ma credo che a casa sia assolutamente indispensabile (seguendo le vari ricette e i tempi indicati)
4) al 13° minuto c'è la famigerata piega a 4 col barbatrucco

che lui usa per la sfoglia. dice che usa le pieghe a 4 per dare una maggiore regolarità di sviluppo. (ho notato che la regolarità di sviluppo è uno dei pallini dei cultori dei croissant e della sfoglia in genere!)
5) quando fa la sfoglia fa riferimento alla classica sfoglia italiana: esistono, se non sbaglio, quattro tipi di sfoglia (mi ricordo l'italiana, l'olandese etc etc). Stasera a casa controllo gli appunti e ve liscrivo specificando le differenze
6) avete visto quel mattarello? (sarà alluminio, credo) molto bello ma alcuni pasticceri blogger dicevano di fare attenzione a non utilizzarlo d'estate, sempre per la questione temeprature.
Ovvio che qui staimo cercando l'ago nel pagliaio! Non dico assolutamente che uno la prima volta che si mette a fare croissant o conretti debba affannarsi per ricordarsi queste cose. la prima volta è già un ottimo risultato arrivare fino in fondo ed ottenere un ptodotto sfogliato. A particolari come lo spessore della crosta, l0'alveolatura a nido d'ape, l'espansione regolare e corretta credo che ci si arrivi con tanta pratica e studio quindi non deve spaventare una preparazione del genere, ve lo posso assicurare (se la faccio io la fa chiunque!).
una cosa è certa: non si torna indietro. Anche se vi dovesse venire un croissant così' così, noterete una tale differenza rispetto a quelli che ormai si trova al bar la mattina che difficilmente riuscirete a mangairne altri. Io ci ho fatto cosa: orami ai buffet riconosco subito un cornetto fatto male... e vi posso dire che poco tempo fa ho voluto provare un cornetto con la crema. Per le successive due ore sono stata malissima..non riuscivo a digerirlo, sembrava un macigno sullo stomaco! non sto esagerando!
