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Per un kg di torrone servono:
250 g di miele di arancio
100 ml di acqua con 410 di zucchero
40 g di albume
600 g di mandorle
100 g di cedro candito, tagliato in pezzettini piccoli e regolari.
buccia di un'arancia grattugiata
1 foglio di ostia
Si inizia tostando le mandorle in forno a 180° fino a che non avranno raggiunto un aspetto dorato dorato (inizierete a questo punto anche a sentirne il profumo).
Intanto (importante che le due cose vengano fatte contemporaneamente, in modo da poter usare le mandorle ancora calde) mettere il miele in un pentolino e portarlo alla temperatura di 120° e - pure questo contemporaneamente - montare gli albumi (collocati in una ciotola piuttosto grande). Una volta pronto il miele, allontanarlo dal fuoco e mescolarlo per un paio di minuti in modo da fare abbassare un po' la temperatura. Aggiungerlo poi a filo all'albume montato, continuando a fare andare le fruste per circa 5 minuti.
Ora, lo zucchero: va messo in un tegamino con l'acqua e portato a 147° , versandolo poi a filo nella meringa. Continuare quindi a montare, e aggiungere la buccia grattugiata. Un po' per volta, inizierà ad indurirsi, quindi è bene tenerlo d'occhio in modo da passare, al momento opportuno, all'uso di un cucchiaio di legno oppure al gancio per impastare (se stiamo usando una planetaria casalinga). A questo punto, aggiungere la mandorle e, una volta incorporate queste, i canditi. Continuare a impastare ancora per qualche minuto.
Prendere quindi un foglio di ostia e dividerlo a metà, posizionandone una sul tavolo. Rovesciare quindi il torrone - ora morbido e colloso, anche se consistente - e schiacciarlo con le mani bagnate in modo da livellarlo. Volendo fare un lavoro perfetto, si può fare come per stendere la frolla, usando due . Coprire quindi con l'altra ostia e, con l'aiuto di un mattarello, stendere in modo regolare fino ad uno spessore di un centimetro e mezzo ca.
Lasciarlo quindi raffreddare per un'ora circa e tagliarlo in pezzi nella grandezza desiderata.
Qui, il video della realizzazione: http://espresso.repubblica.it/food/mult ... ot/4676878
Nota mia: qui lo dico e qui lo nego ma non credo che l'ostia sia indispensabile. Anzi, la prossima volta lo farò glassato al cioccolato, sia bianco che scuro, e non la userò. Per cui, se volete provarci, ma rinunciate per il fatto che non riuscite a procurarvi l'ostia, sappiate che potete farne a meno. In questo caso, stendetelo tra due fogli di carta forno, magari leggermente unta con un olio non di oliva, e livellatelo. Una volta freddo e duro, togliete la carta e tagliate in pezzi della dimensione che desiderate.