ma quale forno a legna, magari
il fatto è che ho fotografato di fretta e di furia e quindi la foto è brutta e i colori poco fedeli.. sapete che ho fatto? ho impastato 3,8 chili di questo impasto duro a mano.. è stato impegnativo.. è proprio duro.
la ricetta di giorilli non è che sia proprio quella lì del pane siciliano, infatti lui usa il lievito naturale anziché la pasta di riporto, poi fa una lievitazione con metodo indiretto (nel senso che fa una prelievitazione con lievito naturale) e infine non usa farina di grano duro. allora dalla sua ricetta ho preso le proporzioni tra gli ingredienti, i tempi, la cilindratura e la cottura, mentre per il resto ho usato la pasta di riporto e la farina di grano duro. per la formatura ho invece inventato di sana pianta
per fare la cilindratura, ho usato una macchina sfogliatrice specialissima chiamata imperia

facendo prima dei pezzi da 300 grammi di pasta e poi passandoli nella succitata alla massima larghezza dei rulli. la lingua così ottenuta l'ho arrotolata per il lungo a formare una frusta della lunghezza di circa 60 centimetri.
prese tre a tre siffatte fruste ho formato le trecce. sono venute quattro trecce belle grandi più una frusta singola che ho arrotolato a chiocciola; per il fatto che i treccioni per il dritto non entravano nella teglia ho dato la forma di esse, dunque senza volerlo (o forse sì) tornando un po' alla forma tradizionale.
il pane è buono (ieri ho cenato con quello) croccante fuori e molto mollicoso dentro. per i miei gusti preferisco pani con alveolature più pronunciate, quelli con le molliche scioglievoli e giustamente umide. cionondimeno è stato vieppiù gradito. e ne avrò per mesi
