Tina,
Grazie per il bellissimo post e la bellissima ricetta!
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Vedendo la forma delle sagne ncannulate, mi sono ricordato che qualche anno fa ho 'inventato' una forma di pasta, che -- ho scoperto ora grazie a te, Tina -- rassomigliano molto alle sagne di cui hai scritto e dunque non era infatti una novità:
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Queste mie le ho nominate 'trezzë 'e tabaccö' -- cioè, treccie di tabacco -- come scherzo: le feci per il mio più caro amico che, quando scrisse sul internet, portò il nome 'hungry rabbi' ('rabbino affamato'). Lui era ebreo (ma non veramente rabbino) e gran fumatore e, allora, la forma della pasta che feci avrebbe dovuto rassomigliare un po' le lunghe treccie che portano gli ebrei molto conservatrici ma anche le lunghe treccie di tobacco che si fanno per lasciarle seccarsi. Le mie 'trezzë' erano un po' più larghe che le sagne e usai una macchina Imperia per tirare la sfoglia, però formai le treccie arrotolate senza l'uso di un ferro o qualcosa così -- invece solo da mano. Era abbastanza faticoso farle ma l'idea e le trezzë stesse piacquero molto al mio amico. che lo sforzo era ovviamente una perdita di tempo perchè "quando le si cuoceranno torneranno dritte" ma questa persona si è sbagliata: le ho fatte solo un paio di volte ma la stragrande maggioranza delle trezzë 'e tabaccö ha mantenuto molto bene la forma. Questioni di metodo nella cucina a parte e ancor più importante per me in questo caso particolare, lo sforzo che si fa cercando di fare qualcosa di speciale per un caro amico vale sempre la pena.
Se le potessi fare un' altra volta, non userei ora la macchina Imperia ma un paio di anni fa è morto il mio caro 'rabbino affamato'.
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Ho l'impressione che negli Stati Uniti, tra gli Italo-Americani (la maggioranza di origine meridionale) la tarentella avesse una volta una importanza come uno dei simboli più forti di identità etnica ma forse già soltanto o principalmente in forma ben romantizzata... Col passaggio di tempo e delle generazioni, credo che quel ruolo simbolico è stato più o meno completamente perso ora. Ho letto con gratitudine il post di Tina in parte perchè mi ha fatto pensare ad una cosa che aveva una certa presenza nella nostra immaginazione quando ero bambino ma a cui non ho pensato da molti anni... un elemento culturale con una storia molto più ricca che sapevo...
Antonius