Sono riuscita a mangiarle pure io che quando mi offrono un dolce con canditi lo rifiuto senza pensarci, sono morbidissime, si sciolgono quasi in bocca, profumatissime e per niente gommose.
Ho preso la ricetta dalla solita enciclopedia-miniera, l'avevo adocchiata da un po' ma ho provato solo oggi perché dovrei fare dei similbiscotti tipici di Messina (gli nzuddi) che hanno nell'impasto mandorle e pezzettini minuscoli di scorze candite.
Si taglia la scorza dell'arancia a spicchi ( non vale la pena usarne una nuova se poi non si sa cosa farne, va benissimo un'arancia spremuta, un'arancia già mangiata), si toglie la parte bianca (vengono sottili) ma senza esagerare, si tagliano a strisce più o meno sottili a seconda di cosa si vuol fare.
Si mettono le scorze in un pentolino, si coprono d'acqua e si fanno bollire per 10 minuti.
Si scolano, si mettono sotto l'acqua fredda e le si tiene immerse per 20 minuti.
Si scolano di nuovo non eccessivamente, si rimettono nel pentolino insieme allo zucchero (circa 3 cucchiaiate abbondanti per un bicchiere di scorzette), se si vuole si può aggiungere 1 cucchiaiata o 2 di cognac (l'ho messo e mi è piaciuto il risultato), si rimettono sul fuoco mescolando spesso con una forchetta finché lo zucchero si caramella, senza però aspettare troppo perché altrimenti le scorze s'induriscono.
Io, visto che era una prova, non sono stata attentissima e ho caramellato alla iugi

Quando sono pronte si stendono sul marmo unto, o anche solo su un piattino sempre unto, si lasciano raffreddare e basta, già finito.
In circa 40-45 minuti sono pronte, così se capita un dolce dell'ultimo minuto possono tornare utili.
La ricetta dice che durano una decina di giorni se chiuse ermeticamente.