Allora, stavolta, ho preparato, in occasione una sorta di "festone" (.....Teresa sa di che parlo!) questi biscottini della tradizione vicentina, da pucciare preferibilmente in un vino passito, dalle nostre parti si usa o un ottimo Torcolato oppure un Recioto...
eccoli qua...
Ah! ...sfrutto la foto che è stata fatta in occasione del "festone"

ZAETI
(è una ricetta che anni fa avevo pescato in internet...ma validissima!)
Preciso una cosa, come ho scritto Zaeti è sbagliato in quanto nel dialetto veneto non esiste la Z ma viene sostituita dalla X quindi Xaeti...ma per evitare problemi nella ricerca lascio la Z (...ecco, adesso il rompino di mio marito sarà contento!)
200 gr farina bianca + 2 cucchiai
300 gr farina da polenta (meglio se quella macinata fina)
150 gr burro
150 gr zucchero
2 uova
60 gr uvetta
1/3 di bustina di lievito per dolci
la scorza di un limoneù
1/2 bicchiere di grappa
un pizzichino di sale
zucchero a velo
Mettere in ammollo l'uvetta nella grappa, lasciarla li 15-20 minuti e poi scolarla e asciugarla, NON BUTTARE LA GRAPPA (....sia mai che vi veda! ), passarle nei 2 cucchiai di farina.
Setacciare le farine con il lievito e il sale.
Sciogliere il burro
Scaldate il forno a 180°, foderate una placca con la carta da forno.
Aggiungere alle farine il burro fuso e le uova sbattute leggermente, unire l'uvetta infarinata, lo zucchero e la scorza del limone.
Lavorate l'impasto finché è diventato omogeneo, se dovesse risultare troppo duro, aggiungere un po' di grappa (...se non è duro, bevetela che fa SANGUE! ).
La forma tradizionale dei Zaeti è quella romboidale da 6-7 cm di lunghezza, quindi bisogna stendere la pasta con il matterello e tagliare.
Io preferisco i biscottini piccini, quindi ho fatto dei salsicciotti tipo quelli per gli gnocchi ed ho tagliato i tocchetti e messi così com'erano nella placca.
Fatto cuocere per 10-15 minuti, finchè non si vede che arrossiscono leggermente (al limite fategli dei complimenti che accelerate la cosa... ) e poi fatti raffreddare.
Infine, spolverare con zucchero a velo.
