
La foto più nitida ha un'ombra, poi la faccio ritoccare dal fotografo.

I dolci tipici dei giorni di Ognissanti e dei Morti sono legati a riti agrari precristiani. L'anno celtico e quello contadino, infatti, non iniziavano il primo gennaio ma proprio i primi giorni di novembre, mentre a San Martino (11 novembre) si stipulavano i patti annuali di mezzadria.
I dolci tradizionali sono quasi sempre impasti ricchi di frutta secca, come il pane dei morti lombardo, preparati per essere donati ai defunti o, nell'antichità romana, alla dea Cerere. Altri cibi comunemente diffusi in questi giorni sono le castagne e le fave: entrambi erano considerati un'offerta per i poveri durante la questua. Mentre le castagne sono tuttora immancabili - soprattutto abbinate al vino nuovo - le fave si sono trasformate anch'esse in dolcetti, a base di mandorle o pinoli.
Ingredienti:*
200 g di briciole (ho usato biscotti secchi)
125 g di nocciole tritate
40 g di zucchero
75 g di farina
250 g di cioccolato fuso
350 g di marron glacé spezzati
125 g di uvetta sultanina ammorbidita
100 g di frutta candita (soprattutto scorze d'arancia e cedro)
60 g di pinoli
un cucchiaio di cannella
75 g di sciroppo o di miele molto liquido
20 g di carbonato d'ammonio.
*ho dimezzato le dosi ed ottenuto 20 pezzi
Preparazione:
Amalgamate bene tutti gli ingredienti, poi ricavate dalla pasta dei panini ovali leggermente appiattiti che adagerete su una placca ricoperta con carta da forno, fate cuocere in forno a 160°C per 12-13 minuti. Il pan dei morti deve essere preparato con un paio di giorni d'anticipo e cosparso di zucchero a velo in superficie, una volta freddo.
Nota: l'impasto con gli ingredienti indicati rimaneva a briciole. Ho aggiunto un goccio di latte per farlo stare insieme. Ottimi, per una valutazione più precisa vi saprò dire tra qualche giorno, dopo il riposo.
Testo e ricetta tratti dal sito di .