400 gr acqua
2 cucchiaini rasi di sale
12 gr di lievito di birra
ho impastato gli ingredienti lavorando molto l'impasto dato che non ho la macchina per il pane, e poco alla volta ho unito tutta l'acqua, poi ho fatto delle piccole sfoglie "tipo una piadina anche come spessore"
intanto ho portato a temperatura la pietra refrattaria dopodichè una alla volta ho infornato le sfoglie.
A questo punto si sarebbero dovute gonfiare perfettamente cosa che pecca un poco, poi le tiro fuori "cerco di dividerle" al meglio e le sistemo su di una griglia, a fine cottura rimetto le griglie nel forno con la funzione ventilato a 100gr e con il forno un poco socchiuso le lascio fino a completa asciugatura.
ti premetto che ovviamente 1 delle due parti risulta leggermente più spessa ma è normale.
Infine intanto che ti scrivevo il mio procedimento ho pensato una cosa, dato che in sardegna questo pane lo cuocevano su una pietra tipo campana credo, e che ne sò io appiccicavano con una leggera pressione la sfoglia, ecco forse è questa leggera pressione che mi manca per far si che la pasta aderisca totalmente alla pietra in modo uniforme in modo da gonfiarsi completamente, proverò la mia nuova idea, ciao Paola
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Questo pane è nato dalla necessità di mantenere gusto e fragranza per mesi, il pane Carasau, chiamato anche "carta da musica", è formato da sfoglie circolari molto sottili, che i pastori accompagnano al formaggio di pecora o capra, si può gustare anche nella variante Guttiau, condita con olio d'oliva e sale e dorata nuovamente in forno. Con il pane Carasau si preparano piatti semplicissimi e squisiti come il "pane frattau" composto di stratti di sfoglia di pane imbevuti nel brodo ed alternati a sugo di pomodoro, formaggio pecorino grattuggiato e uova in camicia cotte nel brodo. Un pasto completo dove si legano meravigliosamente i sapori delle due anime, contadina e pastorale, della Sardegna più vera.
guarda com'erano brave anche nel mantenere il disco bello liscio e appiattito, il mio è meno curato buona domenica
