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Non e' chiaro quali siano le origini di questo semplice snack: secondo un PR di Fortnum and Mason's, e' stato inventato da loro nel 1738, e quindi e' di fatto un piatto di origine inglese. Secondo altre fonti e' un'evoluzione scozzese (una delle prime ricette e' in "The Cook and Housewife's manual", di Margaret Dods, pubblicato a Edinburgo nel 1807, secondo quanto riportato nel "Caledonian Feast" di Annette Hope (regalatomi da Steo!). La Coutness Murphy in "English Recipes (Inlcuding traditional recipes form Scotland, Ireland and Wales)" ne parla come di un piatto scozzese, nella cui versione originale secondo lei la mistura si componeva di prosciutto, acciughe e pangrattato legati da un uovo.
Fatto sta, modernamente si tratta di uova sode (in originale di gallina, pare, ma ovviamente si puo' usare il volatile preferito - ad esempio le uova di quaglia mi sembrano piu' indicate per un buffet), avvolte in una copertura di carne di maiale (la stessa che per le salsicce, ma oramai si fa con tutto, incluse versioni con carne di capriolo), impanate e fritte - e' il classico cibo da picnic.
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Pero' ovviamente con i tempi moderni ci siamo evoluti, e molti (vedi ad esempio ) opinano per la superiorita' dello Scotch egg che all'interno il tuorlo sia ancora liquido (il che assicuro e' molto piu' gustoso che nella versione soda).
Quindi eccovi la mia versione di Scotch egg, basata un po' su trucchi trovati qua e la', un po' sui consigli del mio macellaio molto affidabile.
Ingredienti
per ogni uovo di gallina (non troppo grande, diciamo intorno ai 45g) almeno 100-120g di carne di maiale macinata (e.g. una bella salsiccia)
uno o piu' uova per la panatura
un pochino di farina
pan grattato
olio per friggere (opzonale, dipende dalla cottura, come spiegato sotto).
Come dosi, direi che uno a testa basta per un antipasto sostenuto.
Si comincia facendo le uova alla coque: nel mio caso, uovo in acqua fredda, poi un minuto dal bollore, ma voi fate come siete abituati. L'importante e' rimuovere l'uovo appena pronto e metterlo in acqua gelata a raffreddare.
Una volta freddo, pelarlo con grande attenzione: e' molto fragile in quanto non sodo. Il mio suggerimento e' di picchiettare tutto il guscio con il dorso di un coltello per spezzettarlo per bene, e poi cominciare dalla base (diciamo la parte dove, se l'uovo non e' fresco, si forma la bolla d'aria). Se l'uovo e' fresco non avrete molto spazio di manovra, ma e' comunque piu' facile che dall'altra parte - sconsiglio di cercare di aprire di lato, li' e quasi matematico che vi si rompa.
Una volta pulito ciascun uovo, sciaquarlo per rimuovere eventuali residui di guscio, asciugarlo delicatamente, e dargli una spolveratina di farina. A questo punto mettete nel palmo il macinato che avrete condito come meglio preferite (ci sta bene secondo me del finocchietto tritato, se preferite qualche grano di mostarda, oltre a sale e pepe), e avvolgetela intorno all'uovo - piu' facile a dirsi che a farsi, nel senso che se tutto e' andato secondo i piani il tuorlo e' liquido, quindi dovete essere delicati, ma insomma in un minuto o due avete fatto.
Passate ciascuna delle palle cosi' ottenute nella farina, poi nell'uovo sbattuto, e infine nel pangrattato.
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A questo punto la fase delicata e' la cottura, se l'obiettivo e' appunto mantenere il tuorlo liquido. La frittura, che e' prassi per lo Scotch egg in versione soda, rischia di cuocervi pure il tuorlo (non mi torna tanto, ma ho preferito non rischiare), per cui ad esempio Blumenthal suggerisce di friggere per due minuti e poi passare in forno a 190 per completare la cottura. Io pero' avendo la friggitrice ad aria ho preferito andare direttamente con quella, per 20 minuti a 200 gradi.
Sono molto golose!
p.s.
Blumenthal suggerisce di stendere la carne tra due strati di pellicola, poi levarne uno, mettere l'uovo al centro, e aiutarsi con la pellicola per richuidere a sacchetto, riponendo poi in frigo per venti minuti prima di "spacchettare", cosi:
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Io sconsiglio: soprattutto con le sue dosi l'impasto e' sottilissimo, e "spacchettando" l'impasto si stacca dall'uovo