Breve presentazione:
LA misura indicata e' notevole, praticamente due ripiani da forno, perche' la imparai quando lavoravo in albergo, e le dosi erano naturalmente ampie. Ovviamente potete ridurre tutto alla meta', e comunque tenere conto che si puo' comunque variare un poco la dosatura in base alle disponibilita'. Mi facevano infatti osservare che e' e' piu' facile trovare confezioni di fichi e uva passa da 250 gr, invece dei 300 e 200 indicati: vanno benissimo cmq!
Inoltre, il "vino cotto" e' noto come SABA da queste parti. Se avete la saba usate quella, altirmenti il vino bianco come indicato. Va da se, inoltre, che la vaniglia al posto della vanillina e' fortemente consigliata.
Da ultimo: Tere', non ho disponibili foto della preparazione, vedro' se riesco a recuperarle. Intanto scegli tu se mettere la ricetta nelle altre sezioni del sito, per averla disponibile in futuro.
Nota, frego la foto da un 'altra presente nel forum. Ma non unifico, perchè faccio casini di solito.
![Immagine](http://i4.photobucket.com/albums/y129/staximo/Blog/Gen2006/panone.jpg)
DOSI
Farina 1 kg mandorle 300 gr uvapassa 200 gr
zucchero 500 g fichi 300 gr mostarda* 200 gr
cacao 200 gr canditi 300 gr ciocc.fondente 200 gr
burro 200 gr noci 300 gr miele 50 gr
Uova 5 arachidi 300 gr vino cotto( vino bianco) 2 bicch.
vanillina 2 bustine pinoli 50 gr lievito x dolci 2 bustine
(* N.B. Trattasi di mostarda bolognese, una confettura mista, dolce
ovviamente, e molto densa, a base di cotogne, prugne ed altra frutta.
Circa la classica "marmellata scura" di casa. Niente di piccante!)
PREPARAZIONE
Pelate la frutta secca e mettetela da parte.
In un recipiente mettete i canditi a cubetti, fichi secchi a pezzetti,
la cioccolata fondente sbriciolata a pezzettoni con il coltello, l'uva
passa, la mostarda.
Scaldate il vino e il miele per sciogliervelo, versate l'amalgama in
un capace contenitore e mescolate le uova con il burro ammorbidito.
Mescolando aggiungete lo zucchero, la frutta secca e i pezzettoni di canditi&co.
Su questo composto setacciare la farina e il cacao, indi la vanillina.
Quando l'impasto avra' perso i grumi, versarvi il lievito e iniziare
la lavorazione.
Piu' o meno l'impasto sara' pronto quando le braccia saranno
sufficientemente indolenzite. si tratta infatti, come vedrete, di un
impasto abbastanza "secco".
Se volete renderlo un poco piu' lavorabile, potete aggiungere (con
moderazione pero') un altro poco di saba (o vino bianco per
l'appunto).
Impastato il tutto, si dispone il composto in teglie rettangolari. La
dose dovrebbe bastare per due teglie di generose dimensioni imburrate e
infarinate
COTTURA E TRATTAMENTO
Il dolce va infornato a 180°, per circa 45'. Forno ventilato invece a 160°
circa. Al solito, non rpendete le temperature e i tempi come religione: nel
VOSTRO forno la "usuale temperatura per dolci", e il dolce e' pronto
"quando sentite il profumo di dolce". Va lasciato
raffreddare nella sua teglia, e quando non e' piu' rovente va
estratto, e possibilmente bagnato sul dorso con una spruzzata
"generosa" di sassolino o altro liquore da dolci.
Se fosse tutto qui sarebbe facile. Ma non e' finita!
![Sorriso :)](./images/smilies/smile.gif)
Per le sue caratteristiche e ingredienti, questo dolce diventa piu'
buono col passare del tempo. e' tradizione infatti prepararlo ENTRO il
10-15 dicembre, per poi farlo "maturare" in un ambiente non secco,
arieggiato, coperto da un pulitissimo panno bianco (se dico "burazzo"
poi mi domandano cosa e'...) Il luogo di solito e' una madia
all'esterno, su una terrazza, o nella dispensa coperta all'ingresso
delle case di campagna.
Questa maturazione permette a tutti i gusti di amalgamarsi ed
esaltarsi: per Natale sara' delizioso, per capodanno a dir poco
sublime. Mangiarlo appena pronto non e' poi cosi' grave: basta che ne facciate
pezzature piccole, cosi' potrete apprezzarne l'evoluzione e la maturazione per le festivita'
E Buone Feste a tutti
Paolo